I fondi europei

I fondi europei
Diritti d'autore 
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Maithreyi Seetharaman, euronews: Benvenuti a Real Economy.

Maithreyi Seetharaman, euronews:

Benvenuti a Real Economy.
L’incertezza è per tutti noi ‘la nuova normalità’. Questa settimana, con il vice presidente della Commissione europea che si occupa di investimenti e il Commissario per gli affari regionali, parleremo di come l’Europa può aiutare a creare lavoro dando fiducia agli investitori avversi al rischio.
Il piano: progetti rischiosi che necessitano denaro. Combinare sovvenzioni dei Fondi strutturali e di investimento europei con prestiti dei Fondi europei per gli investimenti strategici.
L’idea che ha l’Europa è di prendersi più rischi, in modo da garantire che i progetti sostenuti meritano anche il denaro del settore privato.
Ma, a meno di non essere un burocrate europeo, può non essere semplice distinguere tra questi due tipi di fondi. Può essere perfino la prima volta che sentite parlare di loro. Proviamo a fare il punto

Corso intensivo

Luca ha bisogno di denaro per il suo progetto che creerà lavoro e crescita a livello locale. Quindi si approccia all’autorità di gestione del suo governo. La quale valuta ed approva il piano di Luca: se rientra nel piano nazionale per l’industria, o nel settore in cui il Paese vuole crescere.

Il governo può presentare all’Unione europea un piano nazionale con molti progetti,
come quello di Luca, in modo da attingere al ‘Fondo strutturale e di investimento europeo’.

A questo fondo sono stati attribuiti 454 miliardi di euro dal bilancio dell’UE per aiutare i Paesi a colmare le lacune degli investimenti pubblici con sovvenzioni, provenienti da 5 diversi fondi, che rientrano nei ‘Fondi SIE’.

L’autorità di gestione del governo e l’Unione Europea raggiungono un accordo per gestire insieme il finanziamento, nell’ambito del piano nazionale. Il governo completa con propri fondi le sovvenzioni SIE e gestisce il denaro per progetti individuali come quello di Luca.

Un secondo fondo chiamato ‘Fondo europeo per gli investimenti strategici’, concede prestiti e garanzie finanziarie dell’Unione europea a progetti individuali. Luca può richiederli direttamente.

Dato che non si tratta di un finanziamento nazionale o di aiuti di Stato, il progetto di Luca – o di altri come lui – deve rispondere a criteri rigorosi. Però, una volta approvato, Luca otterrà i soldi direttamente.

L’ EFSI agisce come garanzia per la fattibilità del suo progetto. E attira gli investitori privati.

L’intervista

Maithreyi Seetharaman, euronews:

Se abbiamo suscitato il vostro interesse potete andare sul nostro sito, dove otterrete
maggiori informazioni in merito al Piano di investimenti. Qui con me c‘è Corina Crețu, Commissario europeo per gli affari regionali, la donna che gestisce l’imponente budget dei Fondi Strutturali e di investimento e Jyrki Katainen, vice presidente della Commissione europea,
responsabile per Lavoro, Crescita, investimenti e competitività.

Can combined firepower of #Esif & #Efsi actually close the #InvestEU gap? CorinaCretuEU</a> & <a href="https://twitter.com/jyrkikatainen">jyrkikatainen argue yes pic.twitter.com/2IdupGWCKC

— Maithreyi (@maithreyi_s) 31 janvier 2017

Parlando di creazione di nuovi posti di lavoro, che tipo di ritorno abbiamo avuto dai fondi strutturali e dagli EFSI?

Corina Crețu:

Abbiamo valutato quello che è stato fatto con i fondi per il periodo fra il 2007 e il 2013: sono stati creati più di 1 milione di posti di lavoro, e parlo di posti di lavoro diretti, che naturalmente possono essere moltiplicati per due o tre volte se si parla di posti di lavoro indiretti. Sono state create più di 40.000 Piccole e Medie imprese. Stiamo anche lavorando per massimizzare l’impatto dei fondi a disposizione per il periodo 2014-2020: oltre 600 miliardi per i 28 Paesi dell’Unione.

Jyrki Katainen:

Quando abbiamo adottato l’EFSI abbiamo valutato che il suo impatto sull’occupazione sarebbe stato di circa 1,3 milioni di nuovi posti di lavoro. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, l’impatto sarà di 2,1 milioni di nuovi posti di lavoro.

Maithreyi Seetharaman, euronews:

Su questa considerazione, è arrivato il momento di introdurre un esperto: la prima domanda arriva da Grégory Claeys ricercatore presso il think tank Bruegel:

Grégory Claeys, Bruegel:

Può spiegare perché i fondi regionali e i fondi EFSI dovrebbero essere combinati dato che hanno obiettivi molto diversi e una distribuzione geografica altrettanto diversa?

Corina Crețu:

È vero che i nostri regolamenti sono diversi. Abbiamo già introdotto durante la revisione del quadro finanziario pluriennale alcune modifiche per rendere questa fusione molto più facile – semplificando l’opzione dei costi – e stiamo lavorando insieme per il dopo 2020: l’idea è di rendere il tutto molto più semplice.

Jyrki Katainen:

Tutti sanno che l’economica greca si basa sulle piccole e medie imprese e il turismo ha un ruolo cruciale. Le piccole e medie imprese non possono ottenere finanziamenti
dalle banche perché le banche hanno già le loro difficoltà, con i crediti in sofferenza per esempio. Potremmo stabilire piattaforme di investimento, per le piccole e medie imprese greche che operano nel settore turistico, in cui i fondi strutturali protrebbero fornire parte del capitale, i SIE un’altra parte di capitale, così come gli investitori privati e infine l’EFSI potrebbe fornire prestiti a lungo termine, relativamente a buon mercato.

Maithreyi Seetharaman, euronews:

Pensa ci sia un problema di sinergia?

Jyrki Katainen:

È il buonsenso a dire di unire fonti diverse di finanziamento.

Corina Crețu:

Naturalmente abbiamo prospettive a lungo termine, ma se il progetto è rischioso, il terreno diventa molto più sicuro per gli investitori – per gli investitori privati che vogliono entrare – se anche l’EFSI e gli strumenti della politica di coesione sono coinvolti. È la garanzia che si tratta di un progetto forte e solido.

Maithreyi Seetharaman, euronews:

Ci saranno ulteriori riduzioni nel tipo di progetto o nei settori che ricevono sovvenzioni dai Fondi strutturali? Le università, per esempio.

Corina Crețu:

Investiremo dando la priorità a ricerca, innovazione, digitale e rallenteremo con le infrastrutture. Sappiamo che queste restano una priorità specialmente per l’Europa centrale e dell’est, perché i collegamenti sono un tema molto importante, ma anche queste regioni dovranno essere accompagnate verso l’innovazione.

Jyrki Katainen:

Se dovessi scommettere, direi che la maggior parte dei fondi strutturali rimarrà anche in futuro il finanziamento basato sull’assegnazione. Ma al tempo stesso sono pronto a scommettere che ci saranno più strumenti finanziari, che a volte sono il modo più efficiente di utilizzare risorse dell’UE o pubbliche.

Maithreyi Seetharaman, euronews:

È un tema interessante. Quindi posso introdurre un altro esperto: Mathias Dolls del Centro per le Ricerche economiche europee in Germania.

Mathias Dolls:

C‘è una visione a lungo termine per gli EFSI per dopo il 2020? Nella Relazione dei 5 presidenti si sostiene per esempio che l’EFSI dovrebbe essere sviluppato in modo da diventare un meccanismo di sabilità per la zona euro. È un’ipotesi fattibile?

Jyrki Katainen:

L’ EFSI non è ottimale perché. Gli stabilizzatori automatici, ad esempio, a livello degli Stati membri, passano attraverso le indennità in materia di disoccupazione. I sussidi, quando la disoccupazione aumenta, giocano un ruolo importante. In altre parole, stabilizzano la situazione. In una certa misura abbiamo potuto constatare che se l’EFSI diventasse uno strumento permanente per i nostri Stati membri, allora risponderebbero al fallimento del mercato nei Paesi meno sviluppati. Non vorrei esagerare con il ruolo dell’EFSI come meccanismo di stabilità ma potrebbe giocare un qualche ruolo in futuro.

Maithreyi Seetharaman, euronews:

Quali sono le attese nel 2017 per gli investimenti in Europa?

Jyrki Katainen:

Tutta l’incertezza che proviene dal di fuori dell’Europa, ma a volte anche dal suo interno, è veleno per gli investimenti. Quindi, vogliamo sottolineare l’importanza di un’economia mondiale basata sulle regole. Il commercio basato su regole è un modo di plasmare la globalizzazione, di migliorare l’ambiente degli investimenti – questo è quello che sosteniamo.

Corina Crețu:

Penso che l’Unione europea, come ha detto Jyrki rimarrà un attore principale nel mondo, grazie a quel che realizzeremo.

Link utili:

SIE ed EFSI

Gli strumenti finanyiari dell’UE

La differenza tra SIE ed EFSI

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Investire in Europa 2.0

Tessera europea di disabilità e contrassegno di parcheggio: come funzionano?

Qual è l'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza sull'economia greca?