Gli Stati Uniti presentano la propria versione dei fatti del bombardamento dell’ospedale traumatologico di Medici Senza Frontiere a Kunduz in
Gli Stati Uniti presentano la propria versione dei fatti del bombardamento dell’ospedale traumatologico di Medici Senza Frontiere a Kunduz in Afghanistan, un crimine di guerra per l’Ong. Nell’attacco dell’ottobre scorso morirono 42 persone, fra le quali 14 membri dell’organizzazione.
Non ci fu l’intenzione di colpire civili, ma il raid fu frutto di un errore umano secondo il Pentagono che ha pubblicato un rapporto di 3000 pagine.Decise soltanto sanzioni amministrative e disciplinari nei confronti di 16 soldati.
“L’indagine ha concluso che il personale non ha rispettato le regole di ingaggio e la legge sui conflitti armati”, ha affermato il generale Joseph Votel, comandante dell’esercito statunitense in Medio Oriente e Afghanistan. “Tuttavia non è stato concluso che tali mancanze costituiscono un crimine di guerra. L’incidente fu il risultato di una combinazione di errori umani, errori di procedimento e fallimenti tecnici. Il personale non sapeva che stava colpendo un ospedale”.
Medici senza Frontiere chiede un’inchiesta indipendente da parte della International Humanitarian Fact-Finding Commission e giudica incomprensibile il fatto che il raid non fu annullato nonostante gli statunitensi sapessero che non c’erano combattenti all’interno dell’ospedale.
The questions that remain following the U.S. military investigation into #Kunduz attack: https://t.co/yybgMuSyrKpic.twitter.com/mFtXaMQfPg
— Doctors w/o Borders (@MSF_USA) 29 avril 2016