Circa duemila persone hanno manifestato a Istanbul nel nono anniversario della morte di Hrant Dink, il giornalista turco di origine armena
Circa duemila persone hanno manifestato a Istanbul nel nono anniversario della morte di Hrant Dink, il giornalista turco di origine armena assassinato in circostanze mai del tutto chiarite.
Marciando da piazza Taksim fino alla sede del giornale Hagos, di cui Dink era direttore, hanno invocato piena giustizia e scandito slogan contro gli apparati dello Stato, accusati di aver coperto la verità.
“Era un uomo di pace – afferma un manifestante – voleva riavvicinare turchi e armeni. Per questo è importante tenere vivo il suo ricordo”.
Per l’omicidio, avvenuto il 19 gennaio 2007, è stato condannato un giovane nazionalista, mai i mandanti. Di recente, il processo è stato riaperto e diversi funzionari di polizia incriminati per aver trascurato le minacce ricevute dal giornalista.
“Un’inchiesta relativamente efficace è stata avviata nel 2014, dopo una sentenza della Corte europea per i diritti umani – spiega il legale della famiglia, Hakan Bakırcıoğlu – Possiamo dire che ci sono stati progressi, ma sono arrivati tardi, dopo nove anni. Gli ultimi rinvii a giudizio sono comunque importanti”.
Il corrispondente di euronews da Istanbul, Bora Bayraktar, spiega che “la commemorazione si è svolta sotto stretta sorveglianza delle forze di sicurezza, a causa dell’accresciuto pericolo di attentati. Amici e colleghi del giornalista ucciso hanno ribadito la richiesta che questa volta la giustizia faccia pienamente il suo corso”.