Grecia al voto, terza volta in nove mesi

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Una domenica di voto per rilanciare le riforme: hanno di fatto poca scelta i quasi dieci milioni di elettori greci chiamati alle urne, per rinnovare

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Una domenica di voto per rilanciare le riforme: hanno di fatto poca scelta i quasi dieci milioni di elettori greci chiamati alle urne, per rinnovare il Parlamento per la terza volta in nove mesi.
Prima è stata l’insorgenza di Syriza e del suo leader Tsipras a costringere ad elezioni anticipate, ora è la frattura di Syriza a costringere allo stesso passo. Tsipras ha perso la maggioranza parlamentare, nel frattempo si è accordato con i creditori ma deve far passare una serie di riforme piuttosto indigeste.

“Sarebbe stato meglio non tornare al voto. Tre elezioni nello stesso anno sono abbastanza pesanti per la popolazione, ma da cittadino farò il mio dovere e vediamo che succede”, dice un elettore.

“Voterò, anche se avrei preferito che non si tornasse alle elezioni”, conferma un’altra. “Abbiamo bisogno di un po’ di tranquillità in questo paese, abbiamo bisogno di lavoro prima di tutto, e chiunque venga eletto dovrà anche occuparsi della sanità”.

“Non sappiamo per chi votare – ironizza un pensionato -: purtroppo siamo anziani e proviamo a supportare le nuove generazioni, ma se ne vanno tutti all’estero”.

Gli ultimi sondaggi danno un testa a testa tra Syriza e il centro-destra di Nea Dimokratia, seguiti a distanza dall’estrema destra di Alba Dorata, dai socialisti e dai fuoriusciti di Syriza.
Chiunque vinca, sembra evidente che i primi due dovranno accordarsi per far passare le riforme. Si vota dalle 7 alle 19 ora locale.

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