Turchia al voto: numerosi episodi di violenza, Akp punta a maggioranza assoluta

Turchia al voto: numerosi episodi di violenza, Akp punta a maggioranza assoluta
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Di Salvatore Falco
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Alleanza curdi-sinistra per entrare in parlamento

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Campagna elettorale carica di tensione in Turchia, in vista delle elezioni parlamentari del 7 giugno. Con l’approssimarsi del voto aumentano gli episodi di violenza contro alcuni candidati e gli arresti di attivisti politici.

È il contesto in cui si svolge un confronto senza esclusione di colpi, con l’Akp di Recep Tayyp Erdogan che punta a ottenere una maggioranza sufficiente a modificare da solo la costituzione. L’obiettivo è quello di introdurre un sistema presidenziale contro il quale si scagliano i partiti d’opposizione.

I sondaggi danno in vantaggio la forza di governo che ripropone Ahmet Davutoglu alla carica di Primo ministro, ma con un netto calo di consensi rispetto alle presidenziali vinte da Erdogan.

I laici e kemalisti di Kemal Kilicdaroglu dovrebbero confermarsi primo partito di opposizione, senza tuttavia superare il 28% dei voti. Sono i protagonisti della proposta elettorale più ambiziosa: una “mega-città” da costruire da zero in Anatolia da trasformare nel nuovo hub del commercio mondiale. Un investimento record da 200 miliardi di dollari, da coprire per tre quarti con fondi privati, per realizzare il sogno di una ‘nuova Ankara’.

Sicuri di arrivare in doppia cifra i nazionalisti di Devlet Bahceli. Gli ex ‘Lupi grigi’ rispondono alle accuse di Davotglu di essere fuori legge perché vicini al movimento religioso di Fethullah Gulen, con la denuncia di possibili brogli durante lo spoglio, come accadde alle amministrative dello scorso anno, quando un black-out elettrico colpì diverse città mentre si aprivano le urne.

“Il partito di governo Giustizia e Sviluppo rappresenta la più grande alleanza della politica turca che mantiene uniti sotto lo stesso tetto conservatori e moderati – spiega il corrispondente di euronews, Bora Bayraktar – Il partito Repubblicano del Popolo e quello nazionalista sono i due movimenti tradizionali della politica turca, mentre la vera novità di questa elezione è il Partito Democratico dei Popoli che riunisce il partito curdo e la sinistra”.

Un’alleanza, quest’ultima, nata per superare la soglia di sbarramento del 10% e costringere il partito di Erdogan a un governo di coalizione.

La scorsa settimana un pacco bomba è scoppiato nella sede del partito nella provincia di Adana, ferendo 6 persone. Sono oltre 60 gli attacchi contro il movimento curdo, un’escalation di tensione che conduce la Turchia a un voto blindato.

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