"American sniper": verso il processo sulla morte di Chris Kyle

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Realtà e finzione sullo sniper più letale della storia statunitense Chris Kyle si intrecciano. Mentre la sua storia ricostruita da Clint Eastwood

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Realtà e finzione sullo sniper più letale della storia statunitense Chris Kyle si intrecciano. Mentre la sua storia ricostruita da Clint Eastwood viene proiettata nei cinema, si sta per aprire il processo sulla sua morte.

Giovedì il tribunale texano di Stephenville ha cominciato a selezionare i membri della giuria tra 800 candidati e martedì prossimo sarà formata la giuria di 14 persone, prima dell’apertura del processo mercoledì 11 febbraio. Eddy Routh, un ex marine con disturbo post-traumatico per la sua partecipazione alla guerra in Iraq, è accusato di aver assassinato Chris Kyle il 2 febbraio del 2013 nel poligono di tiro di un ranch della contea di Erath dove Kyle si dedicava all’assistenza dei veterani.

La difesa di Routh aveva chiesto di rinviare il processo ritenendo che il film e il sentimento patriottico che questo ha suscitato influenzeranno la giuria. La richiesta è stata respinta. Il suo avvocato Warren St. John intende dimostrare l’incapacità mentale di Routh al momento del presunto assassinio. Inizialmente il pubblico ministero non dovrebbe chiedere la pena di morte per Routh. Nella contea di Erath sono state rafforzate le misure di sicurezza durante la selezione della giuria e il processo.

Chris Kyle

Chris Kyle, nato nella città texana di Odessa nel 1974, ha fatto parte dell’unità di élite dell’esercito statunitense “Navy Seal” durante la guerra in Iraq ed è stato definito il cecchino più letale della storia del Paese con 160 morti confermate dal Pentagono.

I ribelli iracheni lo hanno definito “il diavolo di Ramadi”, dal nome di una delle città nelle quali Kyle ha combattuto, e avevano posto una taglia sulla sua testa.
Lo sniper era sfuggito a sei attentati prima della sua morte in un ranch texano nel 2013. Nel secondo anniversario della sua scomparsa, il 2 febbraio è stato proclamato “giorno di Chris Kyle” in Texas dal governatore dello Stato Greg Abbott.

American Sniper

Il film diretto da Clint Eastwood, basato sull’autobiografia di Chris Kyle e con Bradley Cooper nei panni del protagonista, racconta la missione del cecchino in Iraq iniziata nel 2003 e durata fino al 2009. Grazie alla sua capacità di centrare il bersaglio Kyle si guadagnò il nome di “leggenda”. Oltre alla vita da sniper, il film racconta il rapporto di Kyle con la famiglia una volta tornato negli Stati Uniti.
Il film finisce dove comincia il processo, infatti non racconta la morte di Kyle, ma il suo lavoro al fianco dei veterani con disturbi post- traumatici al rientro dall’Iraq.

Il film ha incassato circa 250 milioni di dollari dal suo lancio a metà gennaio negli Stati Uniti e ha ottenuto sei nomination agli Oscar. I suoi critici sostengono che glorifichi la guerra e Chris Kyle. Il comitato anti-discriminazioni nei confronti degli arabo-statunitensi afferma che la pellicola abbia suscitato “violente minacce” verso suoi membri. Clint Eastwood ha detto che “American Sniper“ non ha nulla a che vedere con i partiti politici. Il film è stato difeso dalla first lady Michelle Obama che ha affermato: “Riflette le storie che ho ascoltato, il complesso viaggio dei nostri uomini e donne in uniforme, il loro mondo complicato, le decisioni che devono assumere, lo stress di trovare un equlibrio tra l’amore per la famiglia e quello per il Paese”.

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