L’hashtag #TwitterisblockedinTurkey è balzato in vetta alla classifica dei temi più discussi al mondo, appena poche ore dopo che l’autorità turca per le telecomunicazioni ha bloccato il sito di micro blogging, giovedì sera.
Migliaia di persone hanno manifestato la loro rabbia per la stretta del governo di Ankara contro la libertà di espressione in Rete. Una censura che oggi colpisce Twitter, ma che domani potrebbe abbattersi anche su Facebook e Youtube: entrambi definiti “strumenti di promozione dell’immoralità” dal premier turco Erdogan.
In ogni caso, la messa al bando di Twitter non ha dato i risultati sperati, stando al numero di messaggi pubblicati in Turchia: più di un milione mezzo nelle prime dieci ore successive al blocco, in linea con la media giornaliera.
Un fattore che ha destato non poca ironia in Rete. Di seguito, alcuni degli esempi più significativi.
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