"Salvator Mundi": nuovo documentario e nuove polemiche

Il "Salvator Mundi" al museo di Abu Dhabi.
Il "Salvator Mundi" al museo di Abu Dhabi. Diritti d'autore TOLGA AKMEN/AFP or licensors
Diritti d'autore TOLGA AKMEN/AFP or licensors
Di Cristiano TassinariEuronews World
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La celebre opera, attribuita a Leonardo da Vinci - la cui paternità è discussa da sempre dagli esperti - è al centro del docufilm "The Savior for sale" del regista francese Antoine Vitkine. E racconta particolari inediti: anche un crisi diplomatic-artistica tra Francia e Arabia Saudita

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È o non è un Leonardo?

La fama del quadro "Salvator Mundi" ruota attorno a questo dubbio, a cui prova a dare una risposta un nuovo documentario, in uscita ora in Francia, con la regia di Antoine Vitkine.

Venduto per la cifra-record di 450 milioni di dollari ad un'asta di New York nel 2017, da allora il "Salvator Mundi" non è stato più visto pubblicamente (una sua copia è stata ritrovata recentemente a Napoli), ora che è di proprietà del principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman, che lo ha acquistato per conto del museo di Abu Dhabi.

Fu, però, lo stesso presidente francese Emmanuel Macron - informato dei dubbi sulla paternità dell'opera (di Leonardo o di un allievo della sua bottega?) - a decidere di non far esporre il "Salvator Mundi" al Louvre alla mostra dedicata al 500esimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci.
Creando un incidente diplomatic-artistico proprio con l'Arabia Saudita.

Ma i dirigenti del Louvre hanno sempre presentato il "Salvator Mundi" come un opera al 100% di Leonardo.

Spiega il regista del documentario, Antoine Vitkine.

AFP
Il regista del docufilm, Antoine Vitkine.AFP

"Il Louvre ha firmato un accordo con l'Arabia Saudita per lo sfruttamento di un museo che sarebbe tre volte più grande di quello di Abu Dhabi, di cui il Louvre è già azionista, e che porta notevoli royalties. Quindi, ci sono questioni finanziarie in gioco con l'Arabia Saudita per il Louvre, e ci sono questioni finanziarie per lo Stato francese nei confronti dell'Arabia Saudita e tutto questo si cristallizza intorno a questo quadro. Quello che sto dicendo è che in questa vicenda, ho l'impressione che il Louvre, quando si tratta di valutare questo quadro, sia giudice e pure giuria. Un esperto deve essere imparziale e neutrale. Non metto in dubbio la competenza di questi esperti. Probabilmente sono molto competenti. Quello che sto dicendo è che il Louvre è allo stesso tempo giudice e investitore, in questo caso, vista la sua relazione finanziaria con l'Arabia Saudita".

Il documentario, dal titolo "The Savior for sale" (Il Salvatore in vendita), è un intreccio di geopolitica, mondo dell'arte e business.
Chissà che cosa ne penserebbe Leonardo...

AP Photo
Leonardo o un artista della sua bottega?AP Photo
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