Elezioni Usa 2020: perché la sanità sarà decisiva per il voto della comunità ispanica

Gli elettori di Miami Beach hanno potuto votare in anticipo
Gli elettori di Miami Beach hanno potuto votare in anticipo Diritti d'autore AP Photo
Di Marta Rodriguez MartinezAna Buil Demur
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Il voto latino e l'accesso all'assistenza sanitaria: la storia della più grande clinica gratuita degli Stati Uniti

PUBBLICITÀ

Oltre 28 milioni di persone negli Stati Uniti sono prive di un'assicurazione sanitaria. Un terzo fa parte della comunità ispanica. Questa alta percentuale si rifletterà nel loro voto alle elezioni presidenziali del 3 novembre.

Matilde Rios è uno dei medici di famiglia del CommunityHealth Center di Chicago, la più grande clinica gratuita degli Stati Uniti, una rete di sicurezza per le persone senza copertura sanitaria nella terza città più popolosa del Paese.

Circa il 60% dei suoi pazienti sono latini. Non a caso, la comunità ispanica ha la più alta percentuale di persone non assicurate del paese, il 17%.

Rios è originaria dell'Uruguay, è specializzata in cardiologia e, con più di tre decenni di esperienza, ha il vantaggio di potersi rivolgere ai suoi pazienti nella loro lingua madre, senza bisogno di un traduttore.

Inoltre la clinica mette a disposizione dei medici non ispanofoni un'équipe di interpreti per facilitare la comunicazione tra il personale sanitario e i pazienti. Tra questi c'è anche chi parla polacco, il secondo gruppo linguistico per numero di pazienti.

"Si vede il cambiamento nei loro volti quando arrivano al bancone e qualcuno gli parla in spagnolo e gli apre la porta dicendogli 'entri'", ha detto Sergio Gonzalez a Euronews. Studente di medicina e figlio di immigrati messicani, ha iniziato a fare volontariato con CommunityHealth come traduttore dallo spagnolo sei anni fa.

Paura di andare dal medico

Per sfruttare i servizi forniri da CommunityHealth i pazienti devono dimostrare di non avere un'assicurazione sanitaria e che il loro reddito familiare è al di sotto della soglia di povertà dello Stato. La maggior parte dei pazienti lavora ma non ha ottenuto un'assicurazione dal proprio datore di lavoro. La metà ha malattie croniche.

"Molti dei pazienti che arrivano non hanno ricevuto alcuna assistenza medica - dice la dottoressa Rios - sono diabetici e non lo sanno. Hanno la pressione alta e non lo sanno. Siamo noi a scoprirlo e a fornire le cure necessarie".

La maggior parte dei pazienti sono immigrati che vivono da tempo nel Paese, ma che non hanno ancora il permesso di soggiorno: "Persone che sono qui da anni - sottolinea Rios - che hanno qui tutta la loro famiglia, i cui figli sono nati qui, ma sono ancora privi di documenti e vivono segregati".

Molti di loro, prima di rivolgersi alla clinica, non consultavano un medico da tanto tempo. "Nello studio ti rendi conto della realtà, quando chiediamo 'quando sei andato dal medico l'ultima volta?' ci rispondono 'cinque o sette anni fa, quando ero in Messico'", spiega González.

"Hanno paura di usare i servizi medici negli Stati Uniti perché pensano che resterà traccia dei loro nomi", continua lo studente di medicina.

Temono che, registrandosi in una clinica, potrebbero compromettere le possibilità dei loro figli di ottenere la cittadinanza statunitense in futuro. Ecco perché alla CommunityHealth la privacy dei pazienti è vitale.

Fanno tutti parte degli oltre 11 milioni di latino-americani non assicurati del Paese. Un numero che sarà ingrossato inevitabilmente da tutti coloro che perderanno il loro posto di lavoro a causa della pandemia.

"Questo è chiaramente un dramma. Per avere una buona assicurazione bisogna avere un buon lavoro - spiega Rios - se si perde il lavoro, si perde l'assicurazione, ed è quello che è successo a una grande percentuale dei nostri pazienti".

"Più libertà di quando lavoravo nel settore privato"

Visite mediche, farmacia, dentista, supporto psicologico: sono alcuni dei servizi forniti gratuitamente da CommunityHealt. "Non c'è nessuno in America che riceve gratuitamente cure dentali", sottolinea Rios.

"Abbiamo una farmacia completa, con farmaci gratuiti e ottimi farmacisti che ci aiutano. Se il farmaco che voglio non c'è, ne prenderò uno molto simile - continua la dottoressa - abbiamo un laboratorio. Posso ordinarne quanti ne voglio. Ho più libertà di quando lavoravo nel settore privato".

La clinica spiega che il suo finanziamento si basa su donazioni di fondazioni, aziende, ospedali e privati. Il personale è composto da mille volontari. La dottoressa Rios e lo studente di medicina Sergio Gonzalez sono due di loro.

Ríos ha iniziato i suoi studi nel suo paese natale, l'Uruguay, ma ha deciso di lasciare il Paese durante gli anni della dittatura. Si è stabilita con il marito e le figlie a Chicago nel 1984, dopo aver vissuto a Rochester e New York, dove si è laureata in medicina e ha iniziato a praticare nel settore privato.

PUBBLICITÀ

"È stato molto frustrante - ricorda Rios - volevano solo numeri". Alla CommunityHealth, aggiunge, è riuscita a soddisfare la sua vocazione: aiutare le persone. Gonzalez partecipa al programma Promotores de Salud, in collaborazione con l'Università dell'Illinois per educare e assistere i pazienti su questioni relative alla salute, come spiegare una diagnosi o migliorare la loro dieta.

La sanità, alle urne

La sanità, assieme alla pandemia e all'economia, sono i tre temi che orienteranno il voto della comunità latina. "Queste tre cose sono collegate, hanno un'influenza diretta sulla salute delle persone - dice Gonzalez - se il paziente è colpito dalla pandemia, sarà preoccupato e ciò avrà un impatto sulla sua salute mentale. È una catena di cose che si influenzano a vicenda".

Secondo i dati del Pew Research Center l'accesso all'assistenza sanitaria è una preoccupazione per il 76% degli elettori latini, quasi il 10% in più rispetto all'elettore americano medio. E questo potrebbe costare caro al presidente Donald Trump per i suoi ripetuti attacchi all'Affordable Care Act (ACA), meglio conosciuto come "Obamacare".

La popolazione latina è stata la più beneficiata dalla legge sull'assistenza sanitaria approvata dall'ex presidente Barack Obama, che ha compiuto dieci anni nel mezzo della pandemia. Quattro milioni di adulti e 600mila bambini della comunità latina hanno ottenuto una copertura sanitaria.

L'Obamacare è la bestia nera di Trump, che nella precedente campagna elettorale aveva promesso di abrogarla e "sostituirla con qualcosa di grande". Eppure il presidente è tornato alle urne con l'Obamacare ancora al suo posto.

PUBBLICITÀ

"Potrebbe essere eliminato se il Partito Repubblicano vincesse: questo rappresenta un problema enorme per tutte le minoranze", ha detto il virologo Xiomara Mercado Lopez.

Un recente sondaggio, pubblicato il 14 ottobre dal sondaggista Latino Decisions, indica che la maggioranza della comunità ispanica (59%) è molto preoccupata che la Corte Suprema possa abolire l'Obamacare dopo la morte della giudice Ruth Bader Ginsburg e la nomina repubblicana della cattolica conservatrice Amy Coney Barrett.

"I latino-americani di Chicago sono molto preoccupati di come sarà la loro assistenza sanitaria, a seconda di chi vincerà le elezioni", dice Sergio Gonzalez. La pandemia ha già peggiorato la situazione. "Stanno arrivando altre persone, sta già accadendo, molte persone hanno perso il lavoro, hanno perso l'assicurazione - conferma attesta la dottoressa Rios - è molto triste, ma sta arrivando un momento molto difficile per la nostra popolazione".

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Stati Uniti: il Congresso approva la legge di spesa, evitato lo shutdown

Usa, Trump non trova i soldi per multa da mezzo miliardo per frode a New York

Stati Uniti: sparatoria a Filadelfia, arrestato il presunto killer