Quali sono le nuove regole sui salari minimi dei lavoratori nell'Ue?

In collaborazione con The European Commission
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Di Fanny Gauret
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Bruxelles ha adottato una nuova direttiva volta a promuovere salari minimi legali adeguati in tutti i 27 Stati membri. Ma i nuovi livelli non saranno gli stessi in ogni Paese, né si applicheranno esattamente le stesse regole

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L'Ue ha adottato una nuova direttiva volta a promuovere salari minimi legali adeguati in tutti i 27 Stati membri. Ma i nuovi livelli non saranno gli stessi in ogni Paese, né si applicheranno esattamente le stesse regole.

Qual è l'ambito di applicazione delle nuove norme?

La nuova direttiva è stata concepita per garantire che il salario minimo nazionale in ogni paese sia adeguato. Cinque Stati membri - Danimarca, Italia, Austria, Finlandia e Svezia - non hanno un salario minimo nazionale. In questi Paesi, il salario minimo è tutelato esclusivamente attraverso accordi collettivi negoziati con i sindacati.

Questi Paesi non saranno obbligati a introdurre le nuove regole. Saranno invece invitati a riferire sui minimi salariali stabiliti da tali accordi collettivi e sui salari di coloro che non sono coperti da tali accordi. La Commissione analizzerà questi dati e riferirà al Consiglio e al Parlamento europeo.

Dei sette potenziali Paesi candidati, cinque hanno un salario minimo nazionale (Montenegro, Macedonia del Nord, Albania, Serbia e Turchia), mentre due non ce l'hanno (Bosnia-Erzegovina e Kosovo).

Come si terrà conto delle variazioni nazionali?

I salari minimi mensili variano notevolmente tra gli Stati membri. Ad esempio è di 2.387 euro in Lussemburgo, 1.981 euro in Germania, 620 euro in Lettonia e 399 euro in Bulgaria.

I Paesi dell'Ue con un salario minimo nazionale superiore a 1.500 euro sono Lussemburgo, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Irlanda e Francia.

I Paesi con un salario minimo nazionale superiore a 1.000 euro ma inferiore a 1.500 euro al mese sono Slovenia e Spagna.

I Paesi  con un salario minimo nazionale inferiore a 1.000 euro sono Cipro, Portogallo, Malta, Lituania, Grecia, Polonia, Estonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Croazia, Lettonia, Romania, Ungheria e Bulgaria.

Tuttavia, se si prende in considerazione il potere d'acquisto, le disparità sono meno evidenti. Con uno standard di riferimento di parità di potere d'acquisto (Ppa) pari a 1.000, i minimi nazionali variano tra 717 in Bulgaria e 1.843 in Germania. 

I seguenti Paesi dell'Ue hanno salari minimi con Ppa superiore a 1.000: Germania, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi, Francia, Slovenia, Irlanda, Polonia, Spagna, Lituania, Romania e Cipro.

Mentre i seguenti Paesi hanno salari minimi con Ppa inferiore a 1.000: Portogallo, Croazia, Malta, Ungheria, Cechia, Grecia, Estonia, Slovacchia, Lettonia, Bulgaria.

Per tenere conto di queste variazioni, la determinazione del livello del salario minimo rimarrà di competenza nazionale. Tuttavia, dovrà essere fissato entro determinati parametri.

Definizione di un salario minimo adeguato

Gli Stati membri dovranno garantire che i loro salari minimi nazionali consentano ai lavoratori di condurre una vita dignitosa, tenendo conto del costo della vita e di livelli retributivi più ampi.

Per valutare l'adeguatezza dei salari minimi statutari esistenti, gli Stati membri possono:

  • stabilire un paniere di beni e servizi a prezzi reali;
  • fissare il salario minino ad almeno il 60% del salario mediano lordo e al 50% del salario medio lordo;
  • promuovere la contrattazione collettiva.

La contrattazione collettiva a livello settoriale e interprofessionale è considerata un fattore essenziale per raggiungere salari minimi adeguati.

La contrattazione collettiva è il processo con cui i lavoratori, attraverso i loro rappresentanti, negoziano contratti con i loro datori di lavoro o con le organizzazioni dei datori di lavoro per determinare le loro condizioni di impiego, tra cui:

  • retribuzione e benefit;
  • orari e permessi;
  • politiche di salute e sicurezza sul lavoro.

Gli studi hanno dimostrato che i Paesi con un'elevata copertura della contrattazione collettiva tendono ad avere una quota minore di lavoratori a basso salario e salari minimi più alti rispetto a quelli con una bassa copertura della contrattazione collettiva.

Le nuove norme mirano quindi ad ampliare questa pratica. Nei Paesi in cui meno dell'80% dei lavoratori è coperto dalla contrattazione collettiva, gli Stati membri, con il coinvolgimento delle parti sociali, dovranno stabilire un piano d'azione per aumentare la copertura.

Il piano d'azione dovrà definire un calendario chiaro e misure specifiche per aumentare progressivamente il tasso di copertura della contrattazione collettiva.

Monitoraggio e diritto di ricorso

Il testo concordato introduce l'obbligo per i Paesi dell'Ue di istituire un sistema di applicazione, che comprenda un monitoraggio affidabile, controlli e ispezioni sul campo per garantire la conformità. Tra le questioni che devono essere monitorate vi sono:

  • subappalti abusivi;
  • lavoro autonomo fittizio;
  • straordinari non registrati;
  • aumento dell'intensità del lavoro.

Gli Stati membri dovranno monitorare la copertura e l'adeguatezza dei salari minimi. Inoltre, ogni due anni dovranno riferire alla Commissione sul tasso di copertura della contrattazione collettiva, sul livello del salario minimo legale e sulla percentuale di lavoratori coperti dal salario minimo legale.

Tempi

Con 505 voti a favore, 92 contrari e 44 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato la nuova legislazione sui salari minimi adeguati nell'Ue nel giugno 2022. Il testo finale della direttiva è stato poi adottato dal Consiglio il 4 ottobre 2022.

Gli Stati membri hanno ora due anni di tempo a partire da questa data - quindi fino all'ottobre 2024 - per recepire la direttiva nel diritto nazionale.

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