Digitalizzazione del sistema sanitario: Svizzera modello da seguire

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Di Claudio Rosmino
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Gli Ospedali universitari di Ginevra hanno introdotto con successo, qualche anno fa, il dossier sanitario elettronico, che ha due grandi vantaggi: l'elevato livello di sicurezza dei dati e la compatibilità del sistema in tutto il Paese.

La Svizzera è tra i migliori esempi di digitalizzazione del sistema sanitario. Gli Ospedali universitari di Ginevra hanno introdotto con successo, qualche anno fa, il dossier sanitario elettronico. Questa nuova soluzione nazionale presenta due grandi vantaggi: l'elevato livello di sicurezza dei dati derivante dalla certificazione della Confederazione e la compatibilità del sistema in tutto il Paese.

Il fascicolo sanitario online contiene i documenti sanitari utili in caso di cura, archiviati dagli operatori sanitari: le ricette per la farmacia, la relazione di dimissione dall'ospedale, il libretto delle vaccinazioni, le radiografie, ecc.. Il paziente rimane sempre in controllo dei propri dati ed è lui a decidere quali operatori sanitari possono accedere ai suoi dati. Stéphane Spahni è un architetto di sistemi informatici e ha seguito l'implementazione di questa infrastruttura da parte dell'ospedale di Ginevra e dei suoi partner (medici, istituzioni sanitarie locali, ecc.).

"In Svizzera alcuni anni fa abbiamo deciso di implementare la cartella clinica elettronica - ha detto Spahni -. In primo luogo c'è stato un processo legislativo a livello nazionale per definire le regole, le leggi, i regolamenti, ma anche i requisiti tecnici, in modo che le diverse soluzioni messe in atto fossero interoperabili. Poi c'è stata la creazione di piattaforme tecniche per implementare la cartella clinica elettronica, in modo da permettere ai pazienti di connettersi, di accedere ai loro documenti e ai professionisti di contribuire e accedere alla cartella, se il paziente li autorizza".

"I diversi aspetti del consenso devono ancora essere chiariti - ha aggiunto Spahni -. Vogliamo permettere ai pazienti di dire 'sono d'accordo a condividere i miei dati, ma solo per questo studio clinico'. E se c'è un altro studio clinico, il paziente dovrà dare un nuovo consenso. Questo potrebbe essere un po' pesante per il paziente, così come per la ricerca, perché ci sono molti consensi da chiedere. Quindi bisogna trovare il giusto compromesso tra pesantezza procedurale e l'accesso alle informazioni".

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