Crisi alimentare: ci salverà la "biodiversità" della natura

Crisi alimentare: ci salverà la "biodiversità" della natura
Di James O'Hagan
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Dubai si propone come modello agricolo, per lo sviluppo di colture che resistano a condizioni estreme e climi difficili, come negli Emirati Arabi. Dalle loro ricchezze (sole, mare, sabbia) giungono consigli per risolvere i problemi dell'agricoltura mondiale, colpita dai cambiamenti climatici.

PUBBLICITÀ

Luogo: Dubai (Emirati Arabi Uniti)
Argomento: cambiamenti climatici e crisi alimentare
Storia: Al "Global Forum on Innovations for Marginal Environments" di Dubai si è discusso di come salvare il pianeta - e soprattutto le zone geografiche definite "marginali" - da una crisi alimentare incombente, a causa dei problemi causati dai cambiamenti climatici all'agricoltura. E l'International Center for Biosaline Agriculture (ICBA) ci mostra, concretamente, cosa si può fare.

L'evento: "Global Forum on Innovations for Marginal Environments"

Oltre 300 esperti e decision-makers, provenienti da circa 70 paesi, si sono riuniti il 20 novembre scorso a Dubai per il "Global Forum on Innovations for Marginal Environments" (GFIME), con l'obiettivo di esplorare gli ultimi progressi nella ricerca, innovazione, sviluppo delle politiche agricole e produzione alimentare negli ambienti "marginali" del mondo.

Denominato "Food Security and Innovation Day", il GFIME è stato caratterizzato da tavole rotonde di alto livello, che hanno coinvolto ministri, responsabili politici e innovatori di tutto il mondo.

Il GFIME è organizzato dall'International Center for Biosaline Agriculture (ICBA), in collaborazione con l'Ufficio per la sicurezza alimentare e l'Ufficio di Scienze Avanzate degli Emirati Arabi Uniti, l'Islamic Development Bank (IsDB), l'Environment Agency-Abu Dhabi (EAD) e il "Khalifa International Award for Date Palm and Agricultural Innovation" ed è sostenuto da diversi partner, tra cui il Gruppo OCP.

Solo colpa dei cambiamenti climatici?

Il cambiamento climatico sta accelerando l'erosione e la salinizzazione dei terreni usati per la produzione alimentare.
Il rafforzamento della sicurezza alimentare è una priorità di proporzioni epiche.

Abbiamo incontrato la ministra per la Sicurezza Alimentare per scoprire cosa stanno facendo gli Emirati Arabi Uniti per affrontare questo problema globale.

"Una soluzione per tutto il mondo"

"È necessario consentire ai cittadini di un paese di avere accesso ad alimenti sicuri, sufficienti, nutrienti e a prezzi ragionevoli, quindi tutte le tecnologie che stiamo testando nel nostro ambiente difficile le vogliamo mettere a disposizione per aiutare gli altri", spiega Mariam Bint Mohammed Almheiri, ministra per la Sicurezza Alimentare.

"Abbiamo il sole, il mare e la sabbia. E se riusciamo a coltivare cibo usando questi tre elementi, che qui sono abbondanti, abbiamo trovato una soluzione per il mondo intero", aggiunge la ministra.

Gli esperimenti del Centro Internazionale per l'Agricoltura Biosalina

Il giornalista di Euronews, James O'Hagan, ci presenta un nuovo punto di vista, quello dell'ICBA (Centro Internazionale per l'Agricoltura Biosalina) di Dubai.

"Qui, presso il Centro Internazionale per l'Agricoltura Biosalina di Dubai, gli scienziati sono alla ricerca delle supercolture più resistenti e di altre soluzioni per aiutare gli agricoltori ad aumentare la loro produttività".

Il Direttore Generale di ICBA spiega:

"Siamo un'organizzazione internazionale senza scopo di lucro. Forniamo tecnologie e soluzioni per i paesi a minor reddito.
Dobbiamo abbassare i costi in modo che i piccoli agricoltori dei paesi a minor reddito possano permetterselo".
Ismahane Elouafi
Direttore Generale ICBA

Sistema di coltivazione misto: agricoltura e acquacoltura

Esistono soluzioni più semplici di quanto non si possa pensare, imitando gli ecosistemi naturali a costi minimi.

"Per esempio, stiamo testando un sistema di coltivazione che combina agricoltura e acquacoltura", dice l'agronoma Dionysia Angeliki Lyra.

"Stiamo esaminando come possiamo fornire alle comunità sistemi densi di nutrienti e resistenti al clima.
Abbiamo il pesce, che fornisce buone proteine, abbiamo le verdure e abbiamo queste piante altamente resistenti al sale, che possono avere vari usi
".

Serve anche il drone...

Ma non sono tutte soluzioni low tech: per la ricerca di utilizzano anche i droni.

Spiega Ali Elbatty, scienziato del Telerilevamento presso ICBA.

"Con il drone possiamo valutare le caratteristiche del suolo, la pendenza, la topografia e così via per capire il sistema di drenaggio e di irrigazione.
Possiamo vedere caratteristiche molto interessanti della vegetazione e, al tempo stesso, del suolo. In questo modo otteniamo una precisione di 2 centimetri. Così ogni singolo seme possiamo vederlo veramente da vicino!"

"30.000 specie vegetali commestibili, ma ne usiamo solo 150"

La chiave per aiutare gli agricoltori delle regioni aride è trovare colture in grado di produrre raccolti affidabili in ambienti salati, caldi e asciutti. È qui che entra in gioco la Banca Genetica.

PUBBLICITÀ

Commenta Seta Tutundijan, Direttore dei Programmi di ICBA:

"Ci sono circa 400.000 specie vegetali sulla terra, di cui 30.000 sono commestibili. Ma attualmente, nel nostro sistema alimentare, stiamo utilizzando solo 150 colture.
Quindi l'idea è quella di raccogliere questi semi e di studiarli e vedere quali potrebbero essere utilizzati per la nostra alimentazione. All'inizio si trattava di climi desertici, ma ora, con il Riscaldamento Globale e il cambiamento climatico, sempre più ambienti rischiano di diventare così"
.

Quinoa e salicornia: effetti speciali

Un solo raccolto spicca davvero.
La quinoa.
I Maya la chiamavano "il raccolto miracoloso".

"L'abbiamo introdotta noi stessi in dieci paesi. Dallo Yemen alla Giordania, all'Egitto, al Marocco, alla Tunisia e a molti altri paesi", aggiunge la dottoressa Ismahane Elohaufi.

"La quinoa viene dall'America Latina. Ma ha proprietà uniche in quanto resiste ai livelli più elevati di salinità. Può resistere alla siccità. E ha bisogno di circa la metà dell'acqua che richiedono il grano e l'orzo. Ed è molto nutriente", specifica la dottoressa Tutundijan.

PUBBLICITÀ
Questa è la quinoa.

Non è solo la quinoa, però, a dare risultati incredibili.
La salicornia, o asparago di mare, è come il Santo Graal delle colture, perché può essere irrigato con acqua di mare.

"La salicornia è una pianta affascinante, davvero!", esclama l'agronoma Dionysia Angeliki Lyra.
"Può crescere in ambienti desertici. Può anche essere irrigata con acqua di mare pura. Ci sono alcuni studi in corso sul potenziale dei semi di salicornia anche come biocarburante".

Questa è la salicornia.

Una speranza chiamata "biodiversità"

Se vogliamo garantirci il nostro approvvigionamento alimentare anche in un futuro trasformato dai cambiamenti climatici, la nostra speranza si chiama "biodiversità della natura".

Link utili

Sito ufficiale ICBA

Global Forum on Innovations for Marginal Environments

PUBBLICITÀ

Tutti gli episodi di "Destination Dubai"

Una cartolina da... Dubai

Una cartolina un po' diversa dal solito: ve la spediamo dalla sede dell'ICBA, vista dal drone!

Risorse addizionali per questo articolo • EDIZIONE ITALIANA: CRISTIANO TASSINARI

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Prodotti alimentari sotto tutela: via libera all'accordo anti contraffazione

Giornata mondiale della biodiversità e Patto verde Ue

Il boom del turismo sportivo negli Emirati Arabi Uniti: un settore che vale 2 miliardi di euro