Angola: dighe e aeroporti per diversificare l'economia

Angola: dighe e aeroporti per diversificare l'economia
Di Euronews
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L'Angola punta a liberarsi della dipendenza dal petrolio: per raggiungere quest'obiettivo bisogna prima di tutto sviluppare le infrastrutture.

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Benvenuti nel primo episodio della nostra serie Focus Angola. Per un mese vi faremo scoprire le nuove sfide di un paese che cerca di diversificare la sua economia.

L’Angola punta a liberarsi della dipendenza dal petrolio, e per raggiungere quest’obiettivo bisogna naturalmente prima di tutto sviluppare le infrastrutture.

Troviamo un esempio nel centro del paese, a Laúca, sul fiume Kwanza: la più grande diga attualmente in costruzione in Africa. Spiega l’ingegnere Helder Jorge Pedro: “La potenza della diga di Laúca è di 2070 mega watt. È sufficiente per alimentare una città di 8 milioni d’abitanti. Con Laúca la capacità energetica del paese sarà raddoppiata”.

Un investimento da 5 miliardi e 400 milioni di dollari. Questo colosso misura 56 metri d’altezza per più di 1.200 metri di larghezza. La diga avrà un impatto diretto sull’intera economia angolana, dice il project manager Daniel Esteváo: “Consentirà la creazione di nuove industrie, i cui prodotti finiranno sul mercato a prezzi inferiori. Perché beneficieranno di un’energia meno cara, un’energia più affidabile e garantita, e potranno smettere di usare le fonti alternative, i generatori che non sono affidabili”

Se l’accesso all’elettricità è una delle chiavi dello sviluppo dell’Angola, l’incredibile biodiversità del paese è una delle sue ricchezze. Un aspetto che è stato ampiamente preso in considerazione nella concezione del progetto, prosegue Pedro: “Abbiamo proceduto alla riforestazione delle zone degradate, l’equivalente di 70 campi da calcio. Inoltre, al momento di riempire il serbatoio, ci siamo preoccupati anche di mantenere il percorso del fiume, per preservare la biodiversità. È per questo che rimane un’apertura, per fare in modo che la vita lungo il fiume possa continuare”.

Da quattro anni lavorano su questo cantiere 8 mila persone, provenienti dalle 18 province dell’Angola. Molte di queste sono state formate qui per occupare posti di manager, carpentieri o muratori. L’idea è che approfittino di quest’esperienza per andare a lavorare sul prossimo progetto, un’altra diga, ancora più colossale di questa, situata a una trentina di chilometri da qui.

What a filming in #angola. Our focus serie on air from mid June on euronews</a> <a href="https://t.co/OMMN4KWJeM">pic.twitter.com/OMMN4KWJeM</a></p>&mdash; Serge Rombi (SergeRombi) 30 maggio 2017

Torniamo a Luanda, dove troviamo l’altro simbolo dello sviluppo delle infrastrutture in Angola: il nuovo aeroporto. Anche in questo caso, il cantiere è impressionante. Intorno al futuro scalo si dipana un’immensa zona di attività economiche, alberghi e centri congressi. Una vera e propria nuova città.

Questo progetto è semplicemente uno dei più colossali mai lanciati qui in Angola: in tutto, nel nuovo aeroporto saranno investiti 3,8 miliardi di dollari. I primi aerei dovrebbero decollare e atterrare qui alla fine del 2018, il tempo di finire i lavori, ma anche di condurre tutta una serie di test indispensabili per l’avvio di un aeroporto del genere.

E a decollare e atterrare qui potranno essere i più grandi aerei del mondo, come l’A380. L’aeroporto sarà dotato di tutte le più moderne tecnologie satellitari per il controllo del traffico aereo. L’obiettivo è attirare nuove compagnie aeree internazionali, rafforzare la strategia di sviluppo di un hub africano e quintuplicare la capacità aeroportuale di Luanda, secondo le cifre presentate dall’amministratore Diógenes Manuel S. Silva: “Passeremo da meno di 3 milioni di passeggeri all’anno a 15 milioni di passeggeri all’anno. L’obiettivo è di posizionare quest’infrastruttura fra le tre maggiori dell’Africa subsahariana, in concorrenza con il Lagos e il Sudafrica”.

Anche qui l’aspetto ambientale è stato ampiamente integrato. Per esempio, gli aerei non dovranno più, come accade nell’aeroporto attuale, effettuare interminabili giravolte sopra la città prima di atterrare. Per quanto riguarda l’impatto economico, si prevede che l’area potrebbe generare 16 miliardi di dollari di fatturato all’anno, con conseguente creazione di posti di lavoro nella regione, conclude Silva: “È previsto nel progetto: intorno all’aeroporto saranno creati circa 170 mila posti di lavoro. E già questo avrà un impatto economico per il futuro della città di Luanda e naturalmente per l’Angola”.

Negli ultimi anni sono nati quasi dal nulla nuovi collegamenti stradali e ferroviari, quando non intere città. Non c‘è dubbio, lo sviluppo delle infrastrutture è una delle chiavi della trasformazione economica dell’Angola.

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