Africa: la cooperazione sud-sud al centro del Forum Crans Montana

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Kawtar Wakil: “Quest’anno il Forum Crans Montana porta avanti il dialogo aperto e costruttivo fra attori della politica globale e dell’economia

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Kawtar Wakil: “Quest’anno il Forum Crans Montana porta avanti il dialogo aperto e costruttivo fra attori della politica globale e dell’economia, consolidando i risultati dell’edizione 2015 e preparando il terreno per la COP 22 che si terrà a Marrakesh, a novembre”.

La cooperazione sud-sud è stata al centro del Forum che si è svolto a Dakhla, in Marocco, in presenza di oltre mille partecipanti, fra i quali molte personalità straniere da 131 Paesi e numerose organizzazioni regionali e internazionali.

Dakhla si trova nel Sahara Occidentale, oggetto nei giorni scorsi di uno scontro verbale fra Rabat e l’Onu. Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon aveva affermato che non ci sono veri progressi nei negoziati fra il Marocco e il Fronte Polisario sull’autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale, territorio controllato da Rabat e rivendicato da Polisario. Frase che ha scatenato l’ira del Marocco, che è contrario all’indipendenza e accetterebbe invece una maggiore autonomia della regione.

“La scelta della città di Dakhla per noi è essenziale”, afferma Pierre Emmanuel Quirin, presidente dell’organizzazione. “Dakhla oggi funge da vero e proprio laboratorio per tutta l’Africa. Considero simbolico il fatto di organizzare un incontro del genere, di portare avanti questo dialogo tra grandi attori dell’economia mondiale e della politica internazionale in una città e in una regione che dimostrano che nulla può ostacolare una politica di sviluppo risoluta”.

I lavori hanno toccato una quindicina di ambiti, in particolare la sicurezza alimentare, energetica e umana, i giovani e l’occupazione, l’importanza delle regioni, l’ambiente, l’istruzione e la sanità.

“Il Marocco stesso ha una grande tradizione di mescolanza di civiltà diverse, molto antiche, tra l’Africa nera e il Maghreb”, sostiene Youssouf Ouedraogo, ex primo ministro del Burkina Faso. “Lo sviluppo di questa regione è anche una componente dello sviluppo della cooperazione sud sud”.

Fra gli ospiti il reverendo statunitense Jesse Jackson, ex candidato alle primarie democratiche e ex compagno di lotta di Martin Luther King. Jackson ha sottolineato l’importanza della cooperazione fra i Paesi africani e della ricchezza del Continente: “Gli scambi commerciali fra Paesi africani sono una questione importante; l’agricoltura è un’industria in crescita non soltanto qui, ma in tutto il mondo, aggiungerei. Anche se gli Stati Uniti tendono a diventare più isolazionisti, l’Africa deve essere un partner di primaria importanza. Il Sudafrica ha un surplus commerciale nei confronti degli Stati Uniti, mentre il resto dell’Africa ha una relazione deficitaria. Ma l’Africa è il continente con più risorse al mondo”.

A Dakhla si è discusso anche del ruolo delle donne africane nella politica, l’economia e nel sociale. L’uguaglianza fra donne e uomini è ancora lontana, come ha sottolineato un rapporto della banca africana per lo sviluppo dello scorso maggio. In molti Paesi africani i diritti alla proprietà sono rari o inesistenti e le donne non hanno accesso a finanziamenti e ai fattori di produzione come gli uomini.

“È arrivato il momento per le donne di farsi sentire” asserisce Ntombenhle Msiza, figlia del presidente sudafricano Jacob Zuma. “Le donne devono smetterla di restare dietro agli uomini, nella loro ombra. Noi siamo forti, siamo potenti, abbiamo una voce e dobbiamo contribuire a questo continente, è un nostro diritto. E lo faremo con la forza se occorre farlo”.

La first lady afghana Rula Ghani sostiene che le donne debbano avere ruolo essenziale nella società e nella gestione degli affari pubblici e privati: “Poco a poco ci si rende conto che le donne sono importanti, nell’economia, nella società, nell’istruzione, nella sanità, in tutti i settori e credo che il ventunesimo secolo sia il secolo nel quale le donne cominceranno ad avere un po’ più di peso nel mondo”.

Dopo tre giorni di incontri a Dakhla, il Forum Crans Montana (organizzazione che ha sede nel Principato di Monaco) ha poi proseguito il dibattito a bordo di una nave da crociera a destinazione di Casablanca.

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