Svezia: immigrati e disoccupati diventano imprenditori con il progetto "One Stop Future Shop"

In collaborazione con The European Commission
Svezia: immigrati e disoccupati diventano imprenditori con il progetto "One Stop Future Shop"
Diritti d'autore 
Di Claudio Rosmino
Condividi questo articolo
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Un progetto europeo, ora acquisito dal Comune di Göteborg, aiuta i disoccupati a diventare imprenditori e ad aprire le loro attività, aziende o ristoranti. Pensato soprattutto per gli immigrati, "One Stop Future Shop" è disponibile anche per i cittadini svedesi.

GÖTEBORG (SVEZIA) - Biskopsgarden, un quartiere multietnico di Göteborg, in Svezia. Un quartiere difficile, con un tasso di tensioni tra i più alti della Svezia.
Per combattere la povertà e la disoccupazione, il comune di Göteborg ha adottato un progetto che, nei primi tre anni di attività, ha ottenuto ottimi riscontri, proprio con i disoccupati e gli immigrati arrivati da poco in Svezia.

Il programma "One Stop Future Shop", attivo dal 2016, aiuta le persone ai margini del mercato del lavoro, come i numerosi immigrati che vivono qui, ad avviare piccoli progetti imprenditoriali.

"Gli stranieri hanno bisogno di supporto"

"Gli stranieri sono quelli con la rete più debole, hanno poca conoscenza del mercato del lavoro svedese e che tipo di supporto possono ottenere dal sistema", spiega Annie Hohlfält, responsabile dell'innovazione e del Business Center del progetto.

"Evitare un costo sociale notevole"

Le persone che arrivano qui da noi per chiedere informazioni non sono semplici disoccupati in cerca di lavoro, ma potenziali imprenditori. Aiutarli significa anche impedire loro di cadere in una spirale di eventi negativi, sia per loro che per la società svedese.

"Per gli immigrati che arrivano in Svezia ci vogliono mediamente 9 anni per entrare nel mercato del lavoro, dobbiamo aiutarli".
Samira Savarani
Progetto "One Stop Future Shop"

"Per gli immigrati che arrivano in Svezia ci vogliono mediamente 9 anni per entrare nel mercato del lavoro, abbiamo bisogno di aiutarli. Se non trovano una via d'uscita, andranno incontro ad un nuovo periodo di frustrazione e rabbia", dice Samira Savarani, una delle funzionarie del progetto "One stop future shop".

"Nel successivo periodo di crisi, le persone perdono la speranza, si ammalano mentalmente, le loro famiglie si disgregano e questo ha un costo sociale notevole".

Approccio multiculturale e sostegno della politica di Coesione Sociale dell'UE

Gli operatori che lavorano per questo progetto offrono corsi di sostegno in sei lingue (arabo, inglese, persiano, somalo, spagnolo e svedese) e propongono approcci imprenditoriali legati alla sostenibilità e all'imprenditoria sociale.

Dal 2016, questo programma, sostenuto in buona parte dalle politiche di Coesione Sociale dell'Unione Europea, ha contribuito a creare circa 140 nuove imprese.

Creatività messicana e organizzazione svedese

"Mi hanno insegnato come fare le cose, cosa deve essere fatto in una cucina, quali sono le norme igieniche e di sicurezza...".
Ana Gema Tolentino
Ristoratrice messicana

Questo ristorante messicano, "La Fonda", situato in una zona industriale fuori Göteborg, è uno di queste nuove imprese.

Ana è un'immigrata messicana con un grande talento per la cucina tradizionale del suo paese; stava solo aspettando la giusta occasione per esprimere la sua creatività

"Mi hanno insegnato come organizzare l'attività, cosa deve essere fatto in una cucina, quali sono le norme igieniche e di sicurezza...", dice Ana Gema Tolentino, titolare del ristorante.

Questi programmi formativi ti aiutano davvero: se non sai niente ti dicono 'chiama questo numero', o 'contatta questa persona e parla con lui'. Ma alla fine, in un ristorante, è sempre una questione di passione e duro lavoro", aggiunge Ana.

Voglia di imprenditorialità e di emancipazione

Avviare una nuova attività può anche essere un modo per emanciparsi e cambiare vita.
Leila è una donna iraniana che ha fondato a Göteborg una piccola azienda che vende tappeti fabbricati in Iran da donne che godono di condizioni di lavoro corrette.

"Volevo produrre tappeti artigianali ed ecosostenibili e, al tempo stesso, aiutare un gruppo di donne nella mia regione in Iran, in quanto hanno bisogno di posti di lavoro per essere indipendenti, per essere liberi...", spiega Leila Emami, fondatrice di "Lilihan Company".

Un futuro svedese per "One Stop Future Shop"

Le istituzioni di Göteborg hanno premiato l'importanza sociale di questo progetto e hanno deciso di sostenerlo ancora, oltre i 3 anni inizialmente previsti.
Per "One Stop Future Shop" c'è davvero un futuro.

Link utili

- Progetto "Stop One Future Shop"

"Social" Backstage

Il giornalista di Euronews Claudio Rosmino ricorda che il quartiere di Göteborg di cui abbiamo parlato in questo reportage un tempo era un'area industriale, poi abbandonata. Ora, con la giusta riqualificazione, è tornato alla vita, con ristoranti, scuole di ballo, studi fotografici...

Risorse addizionali per questo articolo • EDIZIONE ITALIANA E WEB: CRISTIANO TASSINARI

Condividi questo articolo

Notizie correlate

Svezia: vuoi mendicare? Devi avere il permesso