Inquinamento atmosferico, in Europa muoiono 1.200 bimbi all’anno

La Torre Eiffel vista dalla Torre Montparnasse in un giorno di picco di inquinamento, mercoledì 7 dicembre 2016
La Torre Eiffel vista dalla Torre Montparnasse in un giorno di picco di inquinamento, mercoledì 7 dicembre 2016 Diritti d'autore Francois Mori/AP
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Di Debora Gandini
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I dati arrivano da un rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA). Crescono anche le malattie con l’asma e i parti prematuri

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L’inquinamento atmosferico provoca più di 1.200 morti premature all'anno tra bambini e adolescenti in Europa. Aumenta significativamente anche il rischio di contrarre malattie con il passare gli anni, riduce la loro aspettativa di vita. I dati arrivano da un rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA). 

Secondo il report l’inquinamento è il principale rischio ambientale per la salute dei minori, esattamente come per gli adulti. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, i livelli di alcuni dei principali inquinanti atmosferici rimangono ancora al di sopra delle raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, soprattutto nell'Europa centrale e orientale, oltre che in Italia.

Gli effetti dell'inquinamento atmosferico iniziano ancora prima della nascita, ovvero durante la gravidanza portando a parti prematuri e a nascite di bimbi sottopeso. Altri fattori preoccupanti sono legati al rischio di contrarre malattie come l'asma - che colpisce il 9% dei bambini e degli adolescenti in Europa - o insufficienza respiratoria e infezioni.

La Pianura padana in Italia, le aree vicine alle grandi centrali elettriche a carbone e le grandi città dell’Europa centrale e orientale sono regolarmente indicate per la scarsa qualità dell’aria. Diversi Paesi europei – tra cui il Regno Unito e l’Ucraina – non sono stati inclusi nello studio, suggerendo così che il quadro continentale sia in realtà peggiore.

Aea: "Serve agire in fretta"

Secondo un altro rapporto pubblicato dall’Aea a novembre, almeno 238.000 persone – di tutte le età – sono morte prematuramente nel 2020 in Europa a causa dell’inquinamento atmosferico nei Paesi membri dell’agenzia (Unione Europea, Turchia, Norvegia, Svizzera, Islanda e Liechtenstein).

Anche se la percentuale di bambini e adolescenti colpiti dall’inquinamento atmosferico è “relativamente piccola” rispetto alla popolazione complessiva, morire così presto “rappresenta una perdita di potenziale futuro e un onere significativo di malattie croniche sia nell’infanzia che nelle fasi successive della vita”, dichiara l’Aea.

Secondo questi ultimi dati, nel 2021 il 97% della popolazione urbana è stata esposta, a tutte le età, a un’aria non conforme alle linee guida dell’Oms. Nel suo rapporto di novembre, tuttavia, l’Aea ha rilevato che l’Ue è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di ridurre i decessi prematuri di oltre il 50% entro il 2030 rispetto al 2005. All’inizio degli anni ’90, le polveri sottili hanno causato quasi un milione di morti premature nei 27 Paesi dell’Ue. 

L'inquinamento dell'aria

A livello globale, questo provoca oltre nove milioni di decessi all'anno, cioè una morte prematura ogni sei. Se andiamo a scomporre il fenomeno, scopriamo che l'inquinamento dell'aria è responsabile, da solo, di 6,7 milioni di decessi, cioè quasi il 75 per cento del totale.

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