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Nel Comasco in un anno scoperti 256 lavoratori 'in nero'

La Guardia di Finanza, "il settore più colpito la ristorazione"
La Guardia di Finanza, "il settore più colpito la ristorazione"
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Di ANSA
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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(ANSA) - MILANO, 22 DIC - Nel 2023 i militari della Guardia di Finanza di Como hanno individuato in provincia 256 lavoratori "in nero". Le Fiamme Gialle hanno eseguito 241 interventi su tutto il territorio provinciale, scoprendo, in 66 comuni, un "piccolo esercito" di lavoratori non assunti regolarmente. La maggior parte erano di nazionalità italiana (150), egiziana (19), turca (18), pakistana (9) e cinese (7); gli altri erano dell'Albania, Argentina, Bangladesh, Brasile, Sri Lanka ma anche provenienti dalla Svizzera. Il settore in cui è stata riscontrata la maggiore presenza di manodopera "in nero" è quello della ristorazione (compresi bar e pasticcerie), con 168 violazioni riscontrate. Durante questi interventi sono state elevate 160 sanzioni nei confronti dei datori di lavoro ed è stato chiesto alI'Ispettorato Territoriale del Lavoro, per 105 degli esercizi commerciali coinvolti, un provvedimento di sospensione dell'attività: più del 10 per cento dei lavoratori risultava impiegato senza la comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. Il provvedimento è stato poi revocato in seguito alla regolarizzazione delle posizioni e al pagamento delle sanzioni. Accanto a questa attività, i militari comaschi ricordano anche un'indagine di Polizia giudiziaria, condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria su delega della Procura di Milano, a contrasto del caporalato nel settore della vigilanza privata che aveva scoperto un sistematico fenomeno di sfruttamento dei lavoratori, con paghe orarie anche inferiori ai 5,5 euro lordi l'ora. Due società leader del settore erano state sottoposte a controlllo giudiziario e avevano quindi incrementato il salario del 38% a favore di 7.000 lavoratori. (ANSA).

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