(ANSA) - ROMA, 27 OTT - La prima sezione civile della Corte di Cassazione, con ordinanza n. 28358/2023, dopo sette anni di contenzioso, ha accolto il ricorso dell'Associazione Mevaluate, annullando il provvedimento inibitorio 488 del 24 novembre 2016 del Garante della privacy in materia di rating reputazionale, attività di quantificazione del valore della reputazione di individui, persone giuridiche ed enti. Lo ha reso noto la stessa Mevaluate. Il Garante aveva ritenuto inidoneo e illegittimo il mero consenso individuale allo svolgimento delle attività informatiche finalizzate alla definizione del rating reputazionale, attraverso una procedura che avrebbe di fatto comportato una lesione della dignità personale degli utenti. La Cassazione - ha riferito Mevaluate - è stata di diverso avviso, e, con una lunga motivazione, ha spiegato quali debbano essere i criteri alla stregua dei quali va valutata la trasparenza e conoscibilità dell'algoritmo che determina il rating reputazionale affinché il consenso ad esso fornito dagli utenti possa ritenersi libero. Che il procedimento - ha osservato la Cassazione - "sia altresì idoneo ad essere tradotto in linguaggio matematico è tanto necessario e certo, quanto irrilevante: ed invero, non è richiesto né che tale linguaggio matematico sia osteso agli utenti, né, tanto meno, che essi lo comprendano". (ANSA).
Rating reputazionale, Cassazione annulla decisione Garante

Accolto ricorso Mevaluate. Indicati criteri per libero consenso
Di ANSA
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