(ANSA) - NUORO, 06 OTT - "Stavo bevendo al chiosco, Nico Piras mi ha provocato e dileggiato. Mi sono allontanato e sono andato in un altro chiosco, ma lui mi ha seguito mostrandomi una pistola e dicendomi che mi avrebbe fatto fare la fine di mio padre. Lì ho perso la testa, ho tirato fuori il fucile che avevo addosso e ho fatto fuoco". Così agli inqurenti Antonello Piras, il 21enne di Lula che stamattina all'alba si è consegnato ai Carabinieri della compagnia di Bitti confessando di aver ucciso lo zio Nico nella notte tra domenica e lunedì, quando in paese si stavano concludendo i festeggiamenmti per le Cortes Apertas. Ad ascoltare la sua confessione il pm della Procura di Nuoro Ireno Satta e il maresciallo Giovanni Ciancilla. Antonello Piras si è presentato in caserma accompagnato dai suoi due avvocati, Francesco Mossa e Giovanni Colli: con lui c'erano anche la madre Giampiera Calia e la sorella. Il giovane era rientrato a Lula lo scorso fine settimana per le Cortes Apertas: per tutta l'estate aveva lavorato come cameriere in Costa Smeralda. Grazie alla sua confessione, si è appreso che l'arma del delitto non è una pistola ma un fucile: finora nelle ricostruzioni si era parlato di due colpi di pistola all'addome, fatali per la vittima perchè hanno compromesso diversi organi interni. (ANSA).
Ucciso dopo festa paese, reo confesso 'ho perso la testa'

Il racconto agli inquirenti del govane di Lula reo confesso
Di ANSA
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