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Cocaina da Napoli a Marche nascosta tra giocattoli figlioletti

CC e Gdf sgominano una banda con base a Marotta, 9 arresti
CC e Gdf sgominano una banda con base a Marotta, 9 arresti
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Di ANSA
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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(ANSA) - PESARO, 26 SET - Partite di cocaina provenienti dal Napoletano e destinate alle Marche occultate tra gli effetti personali di bambini in viaggio in auto con i loro genitori. Bambini che tra l'altro assistevano ad operazioni di taglio e frazionamento dello stupefacente, tanto che in un'occasione si era temuto che uno di loro avesse ingerito una dose che si trovava sul tavolo della cucina. Lo hanno scoperto i carabinieri e la Guardia di finanza, che hanno sgominato una banda di spacciatori di cocaina, con centro operativo a Marotta di Mondolfo (Pesaro Urbino). Diciassette le persone coinvolte a vario titolo, spesso imparentate tra loro, di cui 11 colpite da misure restrittive, eseguiti sequestri di droga (con l'ausilio di unità cinofile), denaro contante e veicoli. Durante l'operazione "Affari di famiglia i militari dei Comandi provinciali di Guardia di finanza e dei carabinieri di Pesaro Urbino, coadiuvati da colleghi di Torre Annunciata (Napoli), hanno dato esecuzione a un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal gip di Pesaro: custodia cautelare in carcere per 9 persone, per 2 divieto o obbligo di dimora nella provincia di Pesaro Urbino. Sono quasi tutti originari del Napoletano, indagati per reati legati alla droga, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Le indagini, partite nell'autunno del 2022, sono state svolte congiuntamente dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Pesaro e dalla Stazione Carabinieri di Fano (Pesaro Urbino), con il contributo della Sezione di pg dei carabinieri. Lo stupefacente, fornito da ambienti criminali di Torre Annunziata, veniva trasportato a Marotta, dove era stoccato in grandi quantità, poi tagliato e frazionato in dosi e ceduto al dettaglio. Un'attività gestita come un'impresa familiare e quasi monopolistica: a dirigerla un pregiudicato napoletano, residente nella provincia di Pesaro Urbino, che benché detenuto in carcere per reati di droga, riusciva a impartire disposizioni ai suoi familiari e alla sua compagna. Nel solo periodo d'indagine sono stati movimentati circa 5 chilogrammi di cocaina, con frequenza di approvvigionamento di 500 grammi ogni 15 giorni. (ANSA).

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