Cub Scuola, assurdo l'algoritmo per entrate in ruolo e supplenze

Ricorso al Tar. Il segretario, 'tornare alle nomine in presenza'
Ricorso al Tar. Il segretario, 'tornare alle nomine in presenza'
Di ANSA
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(ANSA) – MILANO, 15 LUG – L’applicazione dell’Intelligenza
Artificiale (Ai) da parte del ministero dell’Istruzione per
oltre 220 mila docenti fra assegnazione delle cattedre e
supplenti “è inapplicabile e determina enormi problemi per
l’entrata in lavoro degli insegnanti e di conseguenza per
milioni di studenti il prossimo anno scolastico”. Lo denuncia la
Cub Scuola che ritiene “assurda l’applicazione di un algoritmo a
tal fine”. “Si è deciso di render quasi simultanea l’immissione in
ruolo di circa 50mila docenti e l’assegnazione delle cattedre ai
restanti 170 mila e più supplenti annuali – sottolinea il
sindacato -. In questo modo i primi non potranno cancellarsi per
tempo dalla graduatoria, bloccando cattedre che dovranno poi
essere assegnate in un ‘secondo turno’, mentre i secondi si
troveranno costretti a scegliere le sedi di servizio ‘al buio’
potendo solo optare tra rischiare di finire a 100 km da casa o
di non potere accettare l’incarico e rimanere disoccupati”. “La procedura 2023, infatti, non prevede – spiega la Cub
Scuola – che al secondo turno le cattedre risultate vacanti dopo
l’immissione dei nuovi docenti di ruolo vadano, come imporrebbe
la legge e il merito, al docente con il maggior punteggio in
graduatoria, bensì al primo escluso dal primo turno di nomina,
saltando così a piè pari tutti coloro che, pur con maggiori
titoli, non avevano trovato collocazione al primo turno”. Il
sindacato afferma che “é ora di porre fine a questo abuso di
potere e tutelare allo stesso tempo allievi fragili, docenti e
famiglie” e annuncia che ricorrerà in urgenza al Tar del Lazio
per ottenere una sospensiva di questa procedura illogica e
illegale”. Secondo Cosimo Scarinzi, segretario della Cub Scuola,
“basterebbe ritornare alle nomine in presenza, procedura che ha
garantito per decenni i diritti di allievi e docenti e
rispettare la normativa che prevede in questi casi un intervento
umano a valle dell’azione del sistema di decisione automatica,
per introdurre i necessari correttivi prima di far divenire
definitive la nomine”. (ANSA).

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