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La casa dei ragazzi disabili non c'è più, sommersa dall'Idice

Gestita da una cooperativa a Budrio, messi in salvo di sera
Gestita da una cooperativa a Budrio, messi in salvo di sera
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Di ANSA
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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(ANSA) - BOLOGNA, 19 MAG - L'Idice, che ha rotto l'argine a Budrio, nel Bolognese, ha sommerso nelle sue acque anche una casa colonica dove fino allo scorso martedì vivevano sei ragazzi con disabilità fisiche e cognitive. Si tratta di 'Casa Carlo Chiti', struttura gestita dalla cooperativa sociale "L'orto", che opera da quasi 40 anni nell'ambito delle fragilità. Prima era una bella casa colonica ristrutturata, con orti e giardino; ora è circondata dalle acque marroni, sospesa su una stretta striscia di terra, dalla quale emerge il profilo del tetto. I ragazzi sono stati trasferiti la sera prima dell'esondazione, accolti in una struttura a Bologna, grazie alla disponibilità della cooperativa Cadiai; tutti in salvo. "Siamo rovinati. Avevamo già subito l'alluvione del 2019 ed eravamo ripartiti con tanta fatica", commenta il presidente della cooperativa L'orto, Simone Spataro. "Vogliamo pensare ai nostri ragazzi, ripartire con i servizi, lanceremo un crowdfunding". (ANSA).

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