Frode fiscale in carburanti, fatture false per 30 milioni

Indagine Gdf Prato, 35 indagati, tra i quali 5 professionisti
Indagine Gdf Prato, 35 indagati, tra i quali 5 professionisti
Diritti d'autore 
Di ANSA
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
euronews pubblica le notizie d'ansa ma non interviene sui contenuti degli articoli messi in rete. Gli articoli sono disponibili su euronews.com per un periodo limitato.

(ANSA) - PRATO, 04 APR - Una frode fiscale nel settore del commercio di carburanti e autovetture, perpetrata mediante l'utilizzo e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti per oltre 30 milioni di euro ed Iva per circa 6 milioni di euro, è stata scoperta dalla Guardia di finanza di Prato. Coinvolti negli accertamenti una società pratese e altre imprese italiane prive però di qualsiasi struttura aziendale e intestate a prestanome, utilizzate principalmente con funzione di società 'filtro'. L'indagine ha portato alla segnalazione alla magistratura di 35 persone per dichiarazione fraudolenta e indebite compensazioni, di questi 7 segnalati anche per associazione per delinquere. Tra gli indagati figurano anche 5 professionisti che si occupavano delle validazioni dei crediti fittizi. Secondo quanto ricostruito dai finanzieri, con il coordinamento della procura pratese, lo schema evasivo sarebbe stato costituito da "oltre 7 società/imprese cartiere nazionali che acquistavano soprattutto gasolio da società" in Inghilterra, Croazia, Ungheria e Malt per poi cederlo, spiegano le Fiamme gialle in una nota, "alle società 'filtro', una a Prato, che, a loro volta, vendevano la merce a numerosi" distributori all'ingrosso e al dettaglio, sparsi in Italia. I passaggi, solo documentali, tra cartiere e società filtro, "permettevano di operare cessioni sottocosto a prezzi concorrenziali" mantenendo "margini di guadagno essenzialmente basati sull'evasione d'imposta e traendo enormi profitti con evidenti distorsioni sul mercato". Le società cartiere, nell'interporsi tra fornitori e distributori non versavano le imposte dovute sulle cessioni, consentendo a quest'ultimi di detrarsi indebitamente l'Iva e praticare così prezzi inferiori a quelli di mercato. (ANSA).

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Napoli: nave veloce da Capri urta contro la banchina, almeno 29 feriti

Le notizie del giorno | 19 aprile - Pomeridiane

Kenya, il capo delle forze armate muore in uno schianto in elicottero: tre giorni di lutto