R. Savi, i fatti della Uno Bianca privi di matrice politica

Dopo 30 anni la contestazione su due immobili per il 2017
Dopo 30 anni la contestazione su due immobili per il 2017
Di ANSA
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
euronews pubblica le notizie d'ansa ma non interviene sui contenuti degli articoli messi in rete. Gli articoli sono disponibili su euronews.com per un periodo limitato.

(ANSA) - BOLOGNA, 03 MAR - "La mia storia personale, risalente agli anni '70, del tutto sconosciuta ai miei coimputati, nulla ha a che vedere con i fatti per i quali sono stato giudicato e condannato. Gli stessi non rivestono alcuna matrice politica. Le sentenze della Corte di Assise di Pesaro, Rimini e Bologna hanno fedelmente ricostruito la vicenda". Lo dice all'ANSA Roberto Savi, capo della banda della Uno Bianca, attraverso il suo difensore, avvocato Donatella De Girolamo, dopo le notizie sulle dichiarazioni fatte ai pm un anno fa, in cui si attribuiva attentati a Rimini negli anni '70, nell'ambito di un attivismo in movimenti di estrema destra. "Tramite il mio difensore ho manifestato l'intenzione di rilasciare una intervista a Cantiere Bologna. Il dottor Giampiero Moscato (direttore della testata online, ndr) ha inoltrato la richiesta alla Direzione del carcere, ma non ho avuto risposta. Nonostante siano trascorsi 29 anni dal mio arresto, con ogni evidenza non mi si vuole dare voce", ha aggiunto Savi. L'ex poliziotto, detenuto a Bollate dove sconta l'ergastolo, è in carcere dal 1994 quando fu arrestato con gli altri componenti del gruppo criminale, tra cui i fratelli Fabio e Alberto: la banda uccise 23 persone e ne ferì oltre 100 tra Bologna, Romagna e Marche. (ANSA).

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Gaza, no al cessate il fuoco, gli Usa mettono il veto alla risoluzione del segretario Onu Guterres

Sei giovani francesi condannati per il loro ruolo nella decapitazione dell'insegnante Samuel Paty

Bombardato un edificio residenziale a Gaza, almeno 20 i morti