Disabile vuole vita autonoma, domani decide il Tribunale

Sit-in associazioni in via Lepanto, "diritto autodeterminazione"
Sit-in associazioni in via Lepanto, "diritto autodeterminazione"
Di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 01 DIC - "Voglio vivere la mia vita da adulto fuori dalla famiglia". A dirlo è Gabriele Marone, 31 anni, disabile grave, affetto da schizofrenia paranoide e un lieve deficit mentale. Il 2 dicembre alla vigilia della Giornata Mondiale della Disabilità, dovrà presentarsi davanti al Giudice Tutelare del Tribunale di Roma che stabilirà se Gabriele dovrà rientrare in un istituto e nominare qualcuno che prenda le decisioni al suo posto. La Asl Rm 2, infatti, si è rivolta al Tribunale Ordinario di Roma, ufficio "Affari Civili" per chiedere che Gabriele vada "in una struttura socio-sanitaria" per consentire "la stabilizzazione delle condizioni cliniche" e nominare "un amministratore di sostegno (Ads) estraneo al nucleo familiare", in pratica un tutore che decida ciò che è meglio per lui. Perchè la Asl ritiene Gabriele "non in grado di provvedere ai propri interessi". Ma Gabriele dallo scorso giugno già vive insieme ad altri ragazzi una vita autonoma perchè la sua famiglia e l'associazione Hermes Aps Onlus, di cui il padre è vice-presidente, pagano l'affitto di un appartamento nel quartiere romano di Centocelle, lo psicologo e un assistente che lo aiuta 24 ore al giorno. In occasione dell'udienza è stato organizzato da Avi onlu, Fish Lazio e Hermes Aps onlus, in via Lepanto un sit-in per "il diritto all'autodeterminazione" di Gabriele. (ANSA).

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