Cade da finestra struttura per minori, morto diciassettenne

Ragazzo era cittadino kosovaro, deceduto dopo tre giorni agonia
Ragazzo era cittadino kosovaro, deceduto dopo tre giorni agonia
Di ANSA
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(ANSA) - CIVIDALE DEL FRIULI, 22 SET - Indagini sono in corso da parte dei carabinieri della Compagnia di Cividale (Udine) per accertare le cause della morte di un ragazzo di 17 anni, originario del Kosovo, caduto dalla finestra della propria stanza, domenica notte, al primo piano del Civiform di Cividale del Friuli (Udine), struttura che ospita minori stranieri non accompagnati. Il ragazzo è morto dopo tre giorni di agonia nel reparto di terapia intensiva dell' ospedale di Udine, dove era stato ricoverato dopo essere caduto dalla finestra della stanza da un'altezza di circa cinque metri. I Carabinieri dovranno ricostruire la dinamica dell'accaduto: secondo quanto è finora emerso, comunque, non ci sarebbero responsabilità di terzi; tuttavia non ci sarebbero testimoni della caduta. Civiform ha espresso "cordoglio" per la scomparsa del giovane, vittima di "un tragico incidente nella notte di domenica scorsa". La struttura ha spiegato che il ragazzo "non accompagnato era giunto a Cividale nel febbraio scorso, alla ricerca di un futuro migliore per lui e per la sua famiglia, rimasta nel Paese di origine". Accolto dalla struttura convittuale "si era inserito positivamente nella Comunità, intessendo relazioni serene sia con gli altri giovani ospiti che con il personale che lo aveva preso in carico". Dunque aveva frequentato percorsi di alfabetizzazione di lingua italiana e di cittadinanza attiva previsti dal suo progetto educativo, "finalizzato ad una soddisfacente integrazione nel nostro Paese". "Profonda vicinanza alla famiglia del giovane" è stata espressa da Gianpaolo Zamparo, Presidente del Cda della comunità di accoglienza. "Nulla può attenuare lo strazio e il senso di tristezza nel vedere interrotto, così bruscamente, un percorso di crescita e sogno di rivincita da poco iniziato, ma che abbiamo fortemente sostenuto con il nostro lavoro quotidiano" conclude Zamparo. (ANSA).

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