Scalfari: Augias, sono stravolto, gli ho voluto bene

Il giornalista dalla fondazione, 'mi innamorai di lui a 20 anni'
Il giornalista dalla fondazione, 'mi innamorai di lui a 20 anni'
Di ANSA
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(ANSA) – ROMA, 14 LUG – “A Eugenio Scalfari ho voluto bene,
quasi tutto quello che so come giornalista l’ho imparato da lui”
lo scrive Corrado Augias in un lungo emozionante articolo sul
sito di Repubblica e domani nello speciale di 24 pagine del
giornale che piange il suo fondatore morto oggi a 98 anni.
Augias, come Gianni Rocca, Giorgio Bocca, Sandro Viola, Mario
Pirani, Rosellina Balbi, Miriam Mafai, Barbara Spinelli, Natalia
Aspesi, Enzo Golino, Orazio Gavioli, Giuseppe Turani, fa parte
del primo inossidabile nucleo del quotidiano che vide il debutto
nel 1976. “Sono stravolto, non ero preparato nonostante si
sapesse che era alla fine” dice all’ANSA Augias. “Di Eugenio Scalfari m’innamorai a vent’anni, nel 1955.
Frequentavo i convegni che il settimanale Il Mondo organizzava
la domenica mattina a Roma, al teatro Eliseo. Quando prendeva la
parola sapevo già che avrei ascoltato una lezione di economia
affascinante come un racconto, scandita con voce e tempi giusti
da un uomo che mostrava gran fiducia in quello che diceva”,
ricorda Augias sul web del quotidiano. Il giornalista, scrittore, amato volto della Rai (ricordato
proprio nei giorni scorsi per l’avventura di Telefono Giallo
nella Rai3 di Angelo Guglielmi), racconta la nascita di
Repubblica, costola dell’Espresso cui pure collaborava, le prime
riunioni in cui barava sulle copie vendute (“arrivava alla
riunione con un foglietto dal quale leggeva cifre immaginarie:
ieri a Milano 18mila, a Roma quasi 30mila, traguardi gettati lì
per rincuorare la truppa facendogli intravedere la luce di un
futuro. Tentativo che, a distanza di tanti anni, mi sembra
eroico”) e la celeberrima ‘messa cantata’, la riunione del
mattino con complimenti e bocciature per i colleghi. (ANSA).

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