(ANSA) – GENOVA, 07 LUG – “Inizia il processo, dopo quasi
4 anni di attesa noi abbiamo tante aspettative. Abbiamo
l’aspettativa che porti giustizia questo processo, che faccia
chiarezza sulle cause e sulle responsabilità che hanno portato
all’uccisione dei nostri famigliari, perché altrimenti le morti
dei nostri cari saranno state inutili e loro non potranno
riposare in pace”. Queste le parole di Egle Possetti, presidente
del Comitato vittime del crollo di ponte Morandi, nel giorno
della prima udienza del processo ai 59 imputati per il crollo
del 14 agosto 2018.
“È la punta di un iceberg perché i problemi non ce li aveva
solo il ponte Morandi, ma tutte le infrastrutture del Paese, che
devono essere controllate in modo adeguato – prosegue Possetti
-. Noi pensiamo che con tutto quello che è emerso in questi 4
anni con l’indagine approfondita della Guardia di Finanza e
degli organi inquirenti, con le analisi accurate della Procura,
a mano a mano che emergevano elementi importanti in qualche modo
mutava la strategia della difesa. La perizia di periti
indipendenti, commissionata dal giudice, individua le cause del
crollo nella scarsità se non assenza di manutenzione. Già dal
2013 era nota la pericolosità di queste infrastruttura e non si
è fatto nulla. Il processo avrà una durata purtroppo lunga
considerando i tanti testimoni da ascoltare. E noi speriamo che
proprio i testimoni chiamati a deporre possano far emergere la
verità – conclude la presidente del Comitato -, ancor più di
quella che emerge dalle carte. Da questo processo può nascere
un’Italia diversa”. (ANSA).
Ponte Genova: Comitato, molte aspettative da processo

Da qui può nascere un'Italia diversa
Di ANSA
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