(ANSA) – PACHINO, 27 GIU – Un danno erariale per oltre 6,5
milioni di euro nell’accertamento e nella riscossione dei
tributi da parte con delle ‘cartelle pazze’ emessa da una ditta
privata per conto del Comune di Pachino. E’ quanto contesta la
Guardia di finanza del comando provinciale di Siracusa che ha
denunciato due persone: un funzionario dell’Ente, per abuso
d’ufficio, ed il titolare di una società toscana affidataria del
servizio di supporto all’ufficio Tributi per le attività di
recupero delle entrate comunali, per frode alle pubbliche
forniture.
Il funzionario ed altre 14 persone sono state segnalate alla
Corte dei Conti. Emblematico il caso in cui un bambino di tre
anni è risultato destinatario di una pretesa erariale di circa
11mila euro per gli anni d’imposta dal 2015 al 2019.
L’indagine è stata eseguita dai finanzieri del Comando
provinciale di Siracusa. I militari della Tenenza di Pachino,
diretti dal luogotenente Carmelo Lombardo, hanno controllato,
per il periodo 2014-2019, le procedure adottate dal Comune di
Pachino per la gestione dei tributi locali (Imu-Tasi-Tari)
riscontrando, si legge in una nota delle Fiamme gialle,
“numerosi avvisi di accertamento decaduti per i termini di
notifica che hanno generato un mancato introito nelle casse del
Comune per diversi milioni di euro”. L’attività dei finanzieri,
“supportata da riscontri nei confronti dei destinatari degli
avvisi di accertamento”, contesta l’accusa, avrebbe permesso di
“rilevare l’esistenza per gli anni d’imposta 2014 – 2019 delle
‘cartelle pazze’”. Sarebbe emerso che la società esterna
affidataria del servizio di supporto all’ufficio tributi per le
attività di recupero delle entrate comunali avrebbe “prodotto
numerosi atti di accertamento esecutivi per diversi milioni di
euro, successivamente oggetto di annullamento o rettifica,
riportanti debiti tributari inesistenti o eccedenti l’importo
dovuto”. (ANSA).
Fisco: 'cartelle pazze' per 6,5 mln nel Siracusano,2 denunce

Indagine della Gdf. Chiesti anche 11mila euro a bimbo di 3 anni
Di ANSA