Ucraina: Maryna, "oggi italiana ma piango per la mia gente"

La gioia per la cittadinanza s'infrange sulle bombe in Ucraina
La gioia per la cittadinanza s'infrange sulle bombe in Ucraina
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Di ANSA
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(ANSA) - NUORO, 03 MAR - Da quando ha compiuto la maggiore età, Maryna Babych, originaria di Cherkassi, una grande città al centro dell'Ucraina, ha sognato di diventare cittadina italiana. Ma c'è riuscita solo dopo 20 anni dal suo trasferimento a Sarule, il paese in provincia di Nuoro che l'ha adottata e che lei considera ormai la sua casa, quando di anni ne sta per compiere 30. Mai avrebbe immaginato che la gioia per questa meta conquistata sarebbe arrivata in un momento così drammatico per il suo Paese, in guerra per difendere i propri confini dall'invasione russa. Maryna ha giurato questo pomeriggio davanti al sindaco Paolo Loddo. Una cerimonia tra l'emozione per il traguardo appena raggiunto e la sofferenza per la sua gente. "Sono molto scossa per quello che sta succedendo in Ucraina, dove ho due nonne alle quali sono molto legata, una zia e la mia amica di infanzia, le chiamo tutti i giorni nella speranza che stiano bene - racconta all'ANSA Maryna - Avrei preferito che il lasciapassare della Prefettura per il giuramento mi fosse arrivato in un momento più felice, ma è andata così e mi considero comunque fortunata per essere diventata italiana". La vita da cittadina ucraina in Sardegna per lei, arrivata a Sarule a 11 anni insieme al fratello per ricongiungersi con la mamma, non è stata sempre facile e quel mancato certificato di cittadinanza a 18 anni le ha impedito di realizzare il sogno della sua vita. "Ho frequentato l'Istituto Tecnico Aeronautico di Nuoro - spiega - e subito dopo la maturità volevo arruolarmi e diventare pilota. Quando ho cercato di darmi da fare per avviare le pratiche, mi è stato detto che avrei potuto avere la cittadinanza se mi fossi sposata qui in Italia, avessi avuto un bambino, oppure un certo reddito per tre anni di fila. A 18 anni era duro avere uno di questi tre requisiti, così solo negli ultimi tre anni ho ottenuto la cittadinanza grazie al reddito, nel frattempo però ho dovuto accantonare i miei sogni e ho sempre lavorato come barista". (ANSA).

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