Latino a medie?Bianchi,serve riforma ma scuola può prevederlo

Ministro risponde ad interrogazione, al momento non previsto
Ministro risponde ad interrogazione, al momento non previsto
Di ANSA
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(ANSA) - ROMA, 23 FEB - Il Piano triennale dell'offerta formativa delle scuole medie può prevedere, se deliberato, anche l'insegnamento del latino ma al momento nella scuola secondaria di primo grado non è prevista in via ordinaria l'insegnamento di questa lingua, nè l'insegnamento del latino figura tra le discipline delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e della scuola elementare emanate con decreto ministeriale nel 2012. Una eventuale reintroduzione del latino richiederebbe, quindi, un intervento normativo che vada ad incidere sull'intero assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della media con una rimodulazione dell'intero piano di studi e dei relativi quadri orari, oltre che una modifica delle Indicazioni nazionali per il curricolo. E' quanto evidenzia il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi rispondendo ad una interrogazione. Nel documento gli interroganti chiedevano al titolare del dicastero di viale Trastevere se "voglia valutare la possibilità di reintrodurre l'insegnamento della lingua latina nelle scuole medie". Il ministro, pur spiegando che serve un intervento normativo specifico per reintrodurre l'insegnamento della lingua, abolita dalle scuole nel 1977, chiarisce che i Collegi dei docenti possono, nell'ambito delle loro prerogative, attivare insegnamenti e potenziare discipline, nel limite massimo del 20 per cento dell'orario delle lezioni. Questa possibilità è ulteriormente consentita qualora nell'ambito dell'organico dell'autonomia le istituzioni scolastiche dispongano di docenti appartenenti alla specifica classe di concorso. "In tal modo, già a partire dalle scuole secondarie di primo grado si potrà valorizzare l'eredità della tradizione greca e latina così da trasmetterla alle studentesse e agli studenti, non soltanto come patrimonio del passato, ma come chiave di interpretazione e di lettura della nostra contemporaneità", conclude Bianchi. (ANSA).

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