(ANSA) – NAPOLI, 15 NOV – Il Tribunale del Riesame di Napoli,
in base all’istanza di appello presentata dalla Procura di Santa
Maria Capua Vetere avversa alle decisioni adottate dal gip
Sergio Enea nell’ambito del procedimento giudiziario sulle
violenze commesse dagli agenti della Penitenziaria ai danni di
detenuti al carcere sammaritano, il 6 aprile del 2020, rischiano
il carcere, in relazione alla morte di un detenuto algerino, gli
indagati tuttora ai domiciliari: Pasquale Colucci, comandante
del gruppo di ‘Supporto agli interventi’, Anna Rita Costanzo,
commissario capo responsabile del reparto Nilo, l’ex comandante
della Polizia Penitenziaria del carcere di Santa Maria Capua
Vetere Gaetano Manganelli, il sovrintendente Salvatore
Mezzarano, da qualche giorno posto ai domiciliari dopo alcuni
mesi passati in carcere.
Tra i 30 indagati per i quali la Procura ha invece chiesto i
domiciliari vi è quella dell’ex provveditore regionale alle
carceri Antonio Fullone, che a giugno fu colpito dalla misura
interdittiva della sospensione dal lavoro per sei mesi per il
reato di depistaggio; la Procura ha fatto appello ritenendo che
Fullone, contrariamente a quanto disposto dal Gip, fosse
colpevole anche del reato di maltrattamenti mediante omissione,
ovvero per non aver fatto nulla per impedire le violenze.
(ANSA).
Violenze in carcere: pm chiedono carcere per comandante

E anche per altri indagati per la morte di un detenuto algerino
Di ANSA
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