Alluvione Olbia: dissequestrato cantiere sul ponte crollato

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Di ANSA
Concluso processo a Tempio contro tre dirigenti Provincia
Concluso processo a Tempio contro tre dirigenti Provincia

(ANSA) – OLBIA, 21 SET – Via i sigilli al cantiere della
strada provinciale 38, Olbia-Tempio, a Monte Pino, nel tratto
crollato il 18 novembre 2013 in seguito all’alluvione che
investì la Gallura. La notizia, confermata all’ANSA dagli
inquirenti, è stata anticipata dalla Nuova Sardegna. Due giorni
fa i carabinieri del Noe di Sassari, su disposizione del gip del
Tribunale di Tempio Pausania, Caterina Interlandi, hanno
liberato il cantiere messo sotto sequestro un anno fa
nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Tempio sui lavori di
ripristino eseguiti dalla Imp Costruzioni generali di
Carloforte, per cui sono indagati i responsabili dell’azienda e
il direttore dei lavori. Le opere non sono state mai ultimate, spingendo prima l’Anas
a sciogliere per inadempienze il contratto da quasi 6 milioni di
euro, e poi, in seguito a gravi cedimenti della struttura, la
Procura ad avviare un’indagine. Ora l’Anas potrà far ripartire
il cantiere, passato nella mani dell’impresa di costruzioni Ici
di Roma, ditta che sta già portando avanti i lavori di diversi
lotti della strada a quattro corsie Sassari-Olbia. Il dissequestro arriva a distanza di pochi giorni dalla
conferma, da parte della Corte d’appello di Sassari, della
condanna a 1 anno e 4 mesi per omicidio colposo inflitta in
primo grado a Giuseppe Muzzetto, progettista e direttore dei
lavori della provinciale 38 bis Olbia-Tempio, sprofondata a
Monte Pino nel novembre del 2013, con il passaggio del ciclone
Cleopatra, inghiottendo e uccidendo Bruno Fiore, la moglie
Sebastiana Brundu e la consuocera Maria Loriga che transitavano
con la loro auto nel tratto di strada crollato. (ANSA).

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