(ANSA) - TORINO, 09 NOV - Sedute al banco in strada, fuori dalla scuola, per protestare contro la didattica a distanza. Lisa e Anita, due studentesse della media Italo Calvino di via Sant'Ottavio, a Torino, hanno deciso di manifestare così il proprio disappunto per la decisione di chiudere le scuole dalla seconda media. Mascherina sul volto, sul banco con libri e quaderni hanno anche un tablet da cui seguono la lezione. "La scuola è il posto più sicuro, vogliamo tornare in aula - dicono - S'impara di più a guardare i professori negli occhi che in uno schermo al computer". "I professori sanno che siamo qua e ci appoggiano - aggiungono le due ragazze - anche perché ci hanno insegnato a credere nei nostri sogni". Con loro, in strada, ci sono anche i genitori. "Altri Paesi hanno tenuto la scuola aperta, solo noi le abbiamo chiuse - affermano - Non sono i ragazzi che stanno diffondendo il virus". Anche di fronte allo storico liceo classico Gioberti, accanto alla media Calvino, c'è chi studia con il pc fuori dal portone chiuso. È Maya, studentessa del terzo anno. "La dad non è scuola. Molti non hanno neanche gli strumenti per seguire le lezioni da casa - dice - E poi manca la socialità". (ANSA).
In strada col tablet, 'dad non è scuola'
Di ANSA
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