5mila euro per restare in casa popolare, preso reggente clan

(Ripetizione con testo corretto)
(Ripetizione con testo corretto)
Diritti d'autore 
Di ANSA
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
euronews pubblica le notizie d'ansa ma non interviene sui contenuti degli articoli messi in rete. Gli articoli sono disponibili su euronews.com per un periodo limitato.

(ANSA) - NAPOLI, 29 OTT - Hanno chiesto 5mila euro a una donna per consentirle di continuare a vivere con il figlio minorenne in un alloggio popolare del quartiere Ponticelli di Napoli ma la vittima non poteva pagare il "pizzo" ed è stata costretta a scappare per evitare ritorsioni: i carabinieri e Squadra Mobile della Questura di Napoli, coordinati dalla DDA, hanno sottoposto a fermo Umberto De Luca Bossa, ritenuto il reggente dell'omonimo clan (figlio di Antonio, detto "Tonin o' sicc", detenuto in regime di 41/bis e fondatore della cosca) ed altre due persone ritenute affiliate alla stessa organizzazione camorristica: Roberto Boccardi e Mario Sorrentino. I reati ipotizzati dagli inquirenti sono di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Un secondo provvedimento di fermo è stato eseguito dai carabinieri di Torre del Greco (Napoli) e dal commissariato di Cercola, nel Vesuviano, per una tentata estorsione aggravata che riguarda quattro persone ritenute appartenenti allo stesso clan: si tratta di Giuseppe De Luca Bossa (fratellastro del fondatore Antonio "Tonin o' sicc"), Eugenio Bonito, Domenico Amitrano e Carmine Fico che, secondi gli inquirenti, avrebbero chiesto un pizzo da 50mila euro al titolare di una concessionaria di auto già vittima dell'esplosione di un ordigno, lo scorso 9 settembre, che gli ha procurato ingenti danni. (ANSA).

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Venezia: parte il ticket da 5 euro, chi paga e chi no

Guerra in Ucraina: Kiev ha usato missili a lungo raggio Atacms degli Stati Uniti

Le notizie del giorno | 25 aprile - Mattino