Il nuovo governo ha ordinato ai provider del paese di bloccare l'accesso al social network per limitare i messaggi di dissenso contro il colpo di stato di lunedì
Il governo militare del Myanmar mette la museruola a Facebook. I generali birmani hanno ordinato ai provider internet nel paese di bloccare l'accesso al social network per limitare i messaggi di dissenso contro il colpo di stato di lunedì. Ad annunciarlo in un comunicato è stata la nuova giunta militare.
I birmani così hanno preso d'assalto Twitter, lamentandosi di non essere in grado di accedere alle app di Facebook come Whatsapp e Instagram. Ieri almeno tre persone sono state arrestate per la loro attività online. Le piattaforme web sono diventate lo strumento principale di attivisti, oppositori politici e giornalisti per denunciare la situazione nel paese.
"Non abbiamo accesso a nessuna notizia, non sappiamo niente su Aung San Suu Kyi - dice un tassista di Naypyidaw, capitale del Myanmar -. Sono così triste che mi fa male il petto. Preferirei andare a combattere, se possibile, ma questo sarebbe contro la volontà di Aung San Suu Kyi".
"Quello che sta succendendo viola i diritti umani di tutta la cittadinanza - dice Khin Soe Soe Kyi, parlamentare della Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), il partito di Suu Kyi -. Questo non è un colpo di stato. Questo è un tradimento contro il governo. Questo è un tradimento di stato".
Aung San Suu Kyi, arrestata e incriminata con l'accusa di avere importato illegalmente degli apparecchi radio, sarebbe sotto sorveglianza nella sua residenza a Naypyidaw. Circa 400 parlamentari e ministri restano invece confinati in un palazzo governativo circondato dai soldati.