La proprietaria di un bar-caffetteria in Belgio sta dormendo nel suo locale, con poco cibo, per protestare contro la chiusura generalizzata del suo settore, che ormai dura da mesi, nel tentativo di contrastare la diffusione del Coronavirus.
"Rimanere così, senza lavorare, perdendo tutto, ogni giorno sempre di più, è difficile", ha detto Christelle Carion, seduta sul bordo del suo letto, sistemato accanto al bancone del bar.
La donna, 48 anni, si è rintanata da martedi scorso nel suo caffè "Amon Nos Autes", nel villaggio orientale di Pepinster, nella provincia vallona di Liegi.
Lo ha fatto, dice Christelle, per attirare l'attenzione sul calvario che lei e gli altri proprietari del settore bar-ristoranti del Belgio stanno attraversando.
I locali della ristorazione in Belgio sono chiusi dal 19 ottobre scorso, per combattere la seconda ondata di Covid-19 che ha travolto l'Europa, ma nel paese era già rimasti chiusi per altri tre mesi nella primavera del 2020, in seguito alla prima ondata del virus.
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