Corsica: lavoratori stagionali dal Marocco nonostante il Covid-19

Lavoratori stagonali in Corsica
Lavoratori stagonali in Corsica Diritti d'autore AFP
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Di Stefania De Michele
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Protocollo sanitario e diplomatico speciale per consentire l'arrivo dei lavoratori in Corsica. Salvo il raccolto delle clementine

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Salvi grazie ai lavoratori stagionali arrivati dal Marocco. "Hanno reso il raccolto possibile", dicono i produttori di clementine della Corsica che, in ogni caso, lamentano un calo degli affari pari al 20% a causa della pandemia. 

Un protocollo sanitario e diplomatico "eccezionale" è stato istituito tra la Francia e il Marocco, su richiesta di 90 aziende agricole corse, per organizzare l'arrivo in ottobre di 829 lavoratori stagionali, con test Covid alla partenza dal Marocco e all'arrivo in Corsica.

In Marocco, il salario agricolo minimo garantito è inferiore ai 200 euro al mese.

In Corsica vengono retribuiti con 1219 euro al mese più gli straordinari. Sono ospitati e il loro viaggio di ritorno è pagato dall'azienda agricola. 

Ma, cosa ancora più importante, questi lavoratori stagionali padroneggiano la potatura, a mano, con guanti e cesoie, per tenere qualche foglia attaccata ad ogni frutto, un segno di riconoscimento delle clementine dell'isola.

"Troppe potature e non abbiamo un raccolto; poche potature e si hanno molti frutti ma troppo piccoli. È un lavoro vero e proprio e, siccome non ci sono agrumi in Francia, ad eccezione della Corsica, non esiste una tradizione di potatura come per la vite, ad esempio", sottolineano i produttori.

"Quest'anno gli alberi sono carichi - spiegano- quindi, le dimensioni sono più piccole. Il prodotto è quindi un po' più complicato da vendere. E poi il mercato tira meno, c'è un effetto Covid, siamo su una diminuzione di circa il 20% delle vendite rispetto alla normale attività".

Dice Christophe Fouilleron, altro produttore di clementine: "Era davvero molto, molto importante avere questa forza lavoro adesso, per poter raccogliere i frutti che non devono rimanere sull'albero per molto tempo, altrimenti raggiungerebbero la maturazione eccessiva".

La perdita di guadagno è reale per i produttori dell'isola, ma rimangono ancora "4 o 5 settimane" di raccolto e la speranza è quella del colpo di reni nelle vendite con l'avvicinarsi delle feste di fine anno.

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