"FinCen Files": un'inchiesta giornalistica svela il denaro sporco della grandi banche

Le principali dieci banche coinvolte nell'affare "FinCEN Files".
Le principali dieci banche coinvolte nell'affare "FinCEN Files". Diritti d'autore Grafica Euronews
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Di Euronews - AFP
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Un'indagine giornalistica internazionale svela i "FinCen Files": enomi somme di denaro sporco, transitate nelle banche più grandi del mondo, hanno finanziato attività illecite e criminali

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Ingenti somme di denaro sporco sono passate per anni attraverso alcune delle più grandi istituzioni bancarie del mondo, tra cui Deutsche Bank, JPMorgan Chase, HSBC, Standard Chartered, Societè Generale, Bank of New York Mellon, Barclays, Commerzbank, Bank of America, Citigroup e American Express. Sono finite nel mirino di un'indagine giornalistica internazionale, condotta da 108 media di 88 paesi, che si basa sui cosiddetti "FinCen Files", migliaia di rapporti di attività sospette (SAR) presentati da banche di tutto il mondo alla FinCen, l'Agenzia per l'applicazione della legge finanziaria del Dipartimento del Tesoro statunitense.

Una goccia in un oceano

Il tesoro occulto che avrebbero mosso le banche con le loro operazioni ammonterebbe a circa 2.000 miliardi di dollari, accumulati tra il 1999 e il 2017. Sebbene si tratti di un importo enorme, i 2.000 miliardi di dollari di transazioni sospette identificate all'interno di questa serie di documenti sono solo una goccia in un oceano molto più grande di denaro sporco, che sgorga attraverso le banche di tutto il mondo. I "FinCen Files" rappresentano meno dello 0,02% delle oltre 12 milioni di segnalazioni di attività sospette che le istituzioni finanziarie hanno presentato a FinCen tra il 2011 e il 2017. Le Nazioni Unite calcolano che ogni anno vengano riciclati oltre 2.400 miliardi di dollari di fondi illegali.

L'inchiesta di Buzzfeed News e dell'International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ) punta il dito su migliaia di operazioni finanziarie sospette, destinate a riciclare fondi illeciti, in oltre 170 paesi diversi. E a contribuire a foraggiare gruppi criminali, oligarchi, cartelli del narcotraffico e organizzazioni terroristiche.

Il denaro sporco e le aree vitali dell'economia globale

"I profitti delle guerre mortali per la droga, le fortune sottratte ai paesi in via di sviluppo e i risparmi duramente guadagnati e rubati in uno schema Ponzi sono stati tutti autorizzati ad entrare e uscire da queste istituzioni finanziarie, nonostante gli avvertimenti ricevuti", spiega il team di giornalisti di Buzzfeed News e dell'International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ).

"Questi documenti, compilati dalle banche, condivisi con il governo, ma tenuti nascosti al pubblico, mettono in evidenza la mancanza di garanzie bancarie e la facilità con cui i criminali le hanno sfruttate", ha scritto Buzzfeed News, nell'introduzione del suo rapporto esplosivo. "Le reti attraverso le quali il denaro sporco attraversa il mondo sono ormai diventate arterie vitali dell'economia globale", aggiunge Buzzfeed News.

I mille rivoli della finanza oscura: Malesia, Venezuele, Corea del Nord...

Secondo quanto scovato, i "FinCen Files" portano a galla una variegata geografia della finanza nascosta. Ad esempio, JPMorgan avrebbe trasferito un miliardo di dollari per conto di personaggi e aziende legate a scandali e furti in Malesia, in particolare il crack del fondo sovrano 1MDB.
E avrebbe effettuato pagamenti da 50 milioni di dollari per Paul Manafort, ex manager della campagna elettorale di Donald Trump, travolto da uno scandalo di corruzione che si è intrecciato con gli interessi di Mosca in Ucraina. Operazioni nel mirino, JP Morgan le avrebbe effettuate anche in Venezuela. Non mancano rivelazioni su operazioni collegate persino ad una zona di crisi come la Corea del Nord. E un quinto dei rapporti di attività sospetta evidenzia clienti con indirizzi in numerosi paradisi fiscali, quali le British Virgin Islands. Altri sono, invece, negli USA, in Gran Bretagna, Cipro, Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Russia e Svizzera, a testimonianza dei mille rivoli della finanza oscura.

➡️ Il sito ufficiale di Buzzfeed News

Deutsche Bank e HSBC rispondono: "Informazioni vecchie"

In una dichiarazione, Deutsche Bank ha affermato che le rivelazioni della ICIJ erano "ben note" ai loro dirigenti. La banca ha anche dichiarato di aver "dedicato risorse significative al rafforzamento dei nostri controlli", oltre a concentrarsi sul "rispetto delle nostre responsabilità e dei nostri obblighi". "Prendiamo la lotta contro il riciclaggio di denaro sporco molto, molto seriamente", dichiara il portavoce di Deutsche Bank.

Una risposta è arrivata anche da HBSC, che ha dichiarato come nel suo caso si tratterebbe di informazioni vecchie, precedenti al completamento e alla messa in pratica di accordi raggiunti nel 2012 con le authority americane per evitare incriminazioni legate alla finanza sporca, in cambio di multe e riforme interne. "Oggi HSBC è una istituzione molto più sicura”, hanno fatto sapere i vertici della banca. L'indagine ha anche evidenziato la mancanza di potere delle autorità americane nel regolare le transazioni finanziarie sporche. In una dichiarazione rilasciata prima della pubblicazione dell'indagine, la FinCen ha affermato che "la divulgazione non autorizzata delle comunicazioni di sospetto è un crimine che può avere un impatto sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti".

Il caso "Panama Papers"

L'ultimo clamoroso caso di finanza oscura prima dei "FinCEN Files" è stato quello dei "Panama Papers", anch'essi svelati da un'inchiesta giornalistica, nata dalla collaborazione proprio tra il consorzio ICIJ, il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung e oltre cento testate internazionali, tra cui "L’Espresso" per l’Italia.  In tre anni (2016-2019), gli ispettori del fisco di almeno 23 nazioni hanno presentato il conto (salato!) a migliaia di evasori. Personaggi celebri della politica, economia, sport e spettacolo, ma anche ricchissimi sconosciuti, tutti accomunati dal fatto di possedere società off-shore nei paradisi fiscali: veri e propri tesori mai dichiarati.

➡️ Il sito ufficiale di ICIJ

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