(ANSA) – PERUGIA, 18 MAG – “Giovanni Paolo II non era un
paziente facile e trattenerlo solo un’ora in più in ospedale era
impossibile”: a ricordare papa Wojtyla a 100 anni dalla sua
nascita è il professore Rodolfo Proietti, medico rianimatore del
policlinico “Gemelli” di Roma che per più di 20 anni si è preso
cura della sua salute. E ora ha scelto Castel Giorgio come sua
residenza. I ricordi e gli aneddoti sono molti, a cominciare
dall’attentato del 13 maggio 1981: “San Giovanni Paolo II non
temeva di morire, le sue preghiere erano rivolte alla Madonna”.
Da allora la vita professionale del medico si lega a quella di
papa Wojtyla. “Lo seguivo – ricorda – anche nelle sue vacanze in
montagna. Un giorno ebbe una piccola distorsione alla caviglia.
Mi permisi di suggerirgli di restare un po’ a riposo e
all’indomani di evitare o limitare la passeggiata. Giovanni
Paolo II mi guardò e mi disse: ‘Le ho chiesto di accompagnarmi
fin qui per rimettermi in sesto in caso di necessità e quindi
domani la passeggiata si farà’”.
Medico Wojtyla, non era paziente facile

I ricordi del prof Proietti, impossibile tenerlo in ospedale
Di ANSA
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