Via Crucis vescovo Catanzaro in carcere

(ANSA) – CATANZARO, 10 APR – “Non consentiamo al coronavirus
di farci zittire e di gettarci nella disperazione; non
consentiamogli di seminare tra noi solo il male corporeo di cui
è capace. L’anima di ognuno di noi nessun agente patogeno può
attaccarla se restano in noi le ali dell’amore”. A dirlo
l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo
Bertolone, presidente CEC, nella Via Crucis assieme agli ospiti
della Casa circondariale di Catanzaro. “In questi giorni in cui
siamo tenuti a stare al chiuso – ha aggiunto – siamo po’ tutti
agli ‘arresti domiciliari’. Voi siete costretti, senza deroghe,
a stare in un edificio, noi che viviamo fuori da queste mura
facciamo i conti, in maniera e misura ovviamente diversa dalla
vostra, con una condizione di limitazione della libertà. Da
reclusi ‘sanitari’ sperimentiamo la solitudine e l’isolamento.
Ma per voi il dramma del dramma che questa pandemia porta con sé
è il fatto che vi separa dai vostri cari proprio quando si
avrebbe più bisogno della loro vicinanza affettuosa”.