(ANSA) - TORINO, 28 GIU - Dopo le dichiarazioni del ministro dell'Interno Salvini e la sentenza della Cassazione di fine maggio, molti produttori e venditori di prodotti a base di cannabis light si sentono al centro di controlli eccessivi, sequestri e denunce per spaccio, azioni - sostengono - che minano la loro attività imprenditoriale. Per questo a Torino una trentina di loro ha costituito un comitato spontaneo, il Comitato lavoratori e imprese della canapa (Clic), e chiede un incontro con le autorità. "Le forze dell'ordine non hanno una linea comune da seguire", afferma l'avvocato Gianluca Visca, che assiste alcuni negozianti del comitato. "Vogliamo un incontro con le istituzioni", dichiara Fabio Cavrini, uno dei negozianti che hanno costituito il comitato. In particolare, vorrebbero parlare a questore, prefetto, procuratore, ma anche con gli assessori alla Sicurezza e al Commercio della Città di Torino: "I legislatori ci metteranno anni a decidere. Le autorità ci vengano incontro", dice ancora Cavrini.
Cannabis, comitato negozianti a Torino
Di ANSA
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