(ANSA) - ROMA, 17 GIU - Una occupazione da parte di Casapound, un vero e proprio esproprio di una palazzo nel cuore di Roma, protratto da oltre 15 anni, che ha generato un danno alle casse dello Stato di 4 milioni e mezzo di euro. Mancate entrate che per i giudici della Corte dei conti di Roma vanno imputate a 9 dirigenti del Demanio e del Miur che con la loro "inerzia" hanno "determinato una perdita economica per le finanze pubbliche". E' la sintesi dell'invito a dedurre, paragonabile alla chiusura delle indagini nel procedimento penale, notificato oggi dai magistrati contabili e relativo all'indagine svolta dalla Gdf sul palazzo di sei piani in via Napoleone III, nel rione Esquilino a Roma, da oltre tre lustri quartier generale del movimento di estrema destra. Nella vicenda non è però coinvolta Casapound, in quanto soggetto di diritto privato. A risarcire il danno erariale, per omessa disponibilità del bene e mancata riscossione dei canoni per 15 anni, dovranno essere alcuni dirigenti dell'Agenzia del Demanio e del Miur.
Occupazione Casapound, danno da 4,6 mln
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Di ANSA
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