(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 10 GIU - "Gridano le persone in fuga ammassate sulle navi, in cerca di speranza, non sapendo quali porti potranno accoglierli, nell'Europa che però apre i porti alle imbarcazioni che devono caricare sofisticati e costosi armamenti, capaci di produrre devastazioni che non risparmiano nemmeno i bambini". Lo ha detto il Papa nell'udienza alla Roaco. "Siamo qui consapevoli che il grido di Abele sale fino a Dio", ha aggiunto il Papa. "Tante volto penso all'ira di Dio che si scatenerà contro i responsabili dei Paesi che parlano di pace e vendono le armi per fare le guerre. Questa ipocrisia è un peccato". Così ancora il Papa sottolineando che "se sono insensibili i cuori degli uomini, non lo è quello di Dio, ferito dall'odio e dalla violenza che si può scatenare tra le sue creature, sempre capace di commuoversi e prendersi cura di loro con la tenerezza e la forza di un padre che protegge e che guida".
Papa: porti chiusi gente ma aperti armi
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Di ANSA
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