(ANSA) - BRESCIA, 30 MAG - La Procura generale di Brescia ha chiuso le indagini sulla morte di Sana Cheema, la 24enne di origini pakistane, cittadina italiana, uccisa in Pakistan un anno fa, il 18 aprile, dopo aver rinunciato al matrimonio combinato. Il padre e il fratello "sono accusati di aver cagionato la morte di Sana per asfissia meccanica violenta mediante strangolamento così annullando diritti politici sociali fondamentali e assoluti della vittima che è stata uccisa per aver ripetutamente rifiutato il matrimonio deciso dai congiunti" ha spiegato il Procuratore generale Pierluigi Maria Del'Osso. Ai due è contestata anche l'aggravante della premeditazione. Solo il padre di Sana è anche accusato di maltrattamenti in famiglia. In Pakistan tutti i coinvolti erano stati assolti per mancanza di prove. A Brescia il procuratore generale aveva avocato l'inchiesta che la procura ordinaria aveva aperto senza ipotesi di reato.
Uccisa in Pakistan: accusati parenti
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Di ANSA
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