'No a riconoscimento figlio coppia gay'

(ANSA) – BOLOGNA, 5 APR – La Procura di Parma si è opposta al
riconoscimento di un bimbo, come figlio, da parte di una donna
unita civilmente alla madre biologica del bambino. A farlo
sapere con una nota è lo stesso procuratore, Alfonso d’Avino.
La vicenda riguarda una procedura avviata davanti al
Tribunale di Parma dall’avvocato della coppia gay, al fine di
ottenere l’annullamento del rifiuto dell’ufficiale di Stato
civile del Comune di Fidenza al riconoscimento del minore. Il
procuratore si è opposto alla richiesta “evidenziando che essa
non sarebbe prevista dal nostro ordinamento giuridico, per cui – allo stato dell’attuale legislazione – il riconoscimento del
figlio di una donna, da parte di una persona dello stesso sesso
(sia essa convivente o unita civilmente alla madre del bambino),
sarebbe vietata”.
Il bambino, concepito con la tecnica della procreazione
medicalmente assistita, è nato in Italia ed è stato riconosciuto
dalla madre con regolare dichiarazione di nascita all’ufficio di
Stato civile.