Road trip: Miguel Gane il poeta social diviso tra Spagna e Romania

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Continua il nostro viaggio in Europa in vista delle elezioni di fine maggio

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La nostra inviata Cristina Giner continua il suo viaggio in Spagna in vista delle elezioni europee di maggio. Stavolta intervista un poeta rumeno-spagnolo, una delle espressioni ottimali della cultura europea e della mobilità tra Paesi. Miguel Gane è nato in Romania 25 anni fa e con i suoi genitori è arrivato in Spagna quando aveva 9 anni. Questo giovane poeta rumeno scrive in spagnolo in punta di penna ed è stato osannato nei social network per le sue poesie impegnate e intime allo stesso tempo.

Cosa ti ha portato alla poesia?

Innanzitutto è stata un'esigenza sociale, stavo imparando lo spagnolo. I miei genitori mi presero un insegnante privato, che si chiamava Rafael che scriveva poesie. Ho imparato lo spagnolo leggendo le poesie di Rafael e discutendo con lui del significato delle parole. E poi mi sono detto: farò lo stesso e ho iniziato a scrivere le mie poesie.

Come ti senti per il fatto di essere un po' rumeno, un po' spagnolo?

Ho solo la nazionalità rumena, perché da noi non è consentita la doppia cittadinanza. Ma questa dualità è interessante dal punto di vista culturale e anche per il lavoro perché voglio scrivere un libro ambientato in Romania, so cosa accade lì. Come mi sento? Sono contento perché ho una visione delle cose allargata rispetto a una persona che ha vissuto in un solo Paese. Penso che se fossi nato qui non saprei molto della Romania e viceversa, se fossi rimasto in Romana non mi sarei mai interessato alla cultura spagnola, a parte il calcio e quel poco che si sa. Per il mio lavoro è un valore aggiunto, anche dal punto di vista umano, ho ancora le mie radici in Romania e molti amici.

Come pensi che l'Unione europea possa contribuire alla cultura, alla Spagna e alla Romania?

Nel mondo dove vivo, ovvero la letteratura, l'Unione europea quasi non esiste. Non ho mai visto un singolo atto, niente che porti la bandiera dell'Unione europea. Quindi per me non è servita. Fortunatamente l'Unione europea sta cambiando. Stiamo scoprendo politici che lavorano sulla cultura europea, stiamo scoprendo dei migranti che lavorano nella fotografia, letteratura, nel cinema. Sto scoprendo ora che il cinema rumeno non è sostenuto affatto in Europa. E mi sembra un modo ideale per conoscere il mio Paese, nessuno ne sa niente, ci sono persino dei film che hanno vinto degli Oscar e nessuno li conosce. Fortunatamente qualcuno andrà avanti e noi giovani che veniamo da posti diversi magari avremo delle opportunità di fare qualcosa

Speriamo, la cultura è una parte del futuro dell'Unione europea che stiamo costruendo. Grazie per essere stato con noi su Euronews.

[Guarda tutte le tappe del nostro viaggio in Europa.](: https://it.euronews.com/2019/03/18/al-via-il-road-trip-di-euronews-viaggio-di-10-settimane-in-vista-delle-elezioni;)

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