Arriva Weber, Budapest copre in questo modo i manifesti anti-Ue e anti-Soros

Arriva Weber, Budapest copre in questo modo i manifesti anti-Ue e anti-Soros
Diritti d'autore Ferenc Rónay
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Di Pascale Davies
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I poster in cui si accusano Juncker e Soros di favorire l'immigrazione clandestina sono stati (goffamente) coperti così, ma solo lungo la strada dall'aeroporto al centro. Al ritorno, il capo dei Popolari europei li ha visti eccome.

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Alcuni dei cartelloni anti-Ue apparsi in Ungheria sono stati coperti in occasione della visita a Budapest del candidato alla presidenza della Commissione europea.

Come si vede nella foto, sono stati rivestiti ma solamente in direzione della città, nella strada che dall'aeroporto porta al centro storico, non viceversa. 

Lo stratagemma, definito da molti quantomeno goffo, si è reso necessario per l'arrivo di Manfred Weber, leader del Partito Popolare Europeo, il più grande gruppo politico del Parlamento Ue. Weber è volato in Ungheria per cercare una soluzione alla crisi politica che vede coinvolti i popolari e il primo ministro magiaro Viktor Orban, che a Strasburgo siede tra le loro fila, resosi protagonista di una controversa campagna mediatica anti-Ue e anti-Soros.

Weber ha detto ai giornalisti che i colloqui sono stati costruttivi ma "i problemi non sono ancora stati risolti".

I poster mostrano il filantropo americano di origini ebraiche George Soros, e il capo della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e li accusa di favorire l'immigrazione illegale nel Paese. C'è scritto: "Hai il diritto di sapere cosa sta tramando Bruxelles".

Alcuni manifesti sono stati coperti, ma non quelli sulla strada di ritorno dal centro all'aeroporto, come documenta il fotografo di Euronews, Ferenc Ronay.

La lite tra l'Ungheria e la UE

L'incontro è il primo dopo l'ultimatum di Weber a Orban, a cui è stato richiesto di onorare i principi del PPE, e rinnovare il supporto per la Central European University, istituzione accademica fondata da Soros, che ha dovuto spostare alcune delle sue classi da Budapest.

Fonti governative magiare indicano che i poster sono stati sostituiti da altri che promuovono il piano d'azione di Orban volto a rilanciare la natalità nel Paese, ma i media allineati con il governo continuano a rilanciare i messaggi anti-PPE e anti-Soros.

In una lettera, Orban ha ribadito le accuse alla Commissione Ue di aiutare l'afflusso di migranti illegali in Ungheria. "Bruxelles non ha imparato nulla dagli attacchi terroristici orribili negli anni passati/recenti. Vogliono portare più migranti in Europa. I burocrati sono pronti a sostenere l'immigrazione con nuove misure".

In tutta risposta, la Commissione ha pubblicato un documento di fact-cheking in cui vengono smontate le accuse.

Le elezioni Europee

Prima del voto per le elezioni europee, che potrebbero alterare il quadro politico attuale, il PPE sarà chiamato a pronunciarsi sulla presenza di Orban e del suo partito Fidesz nel gruppo.

Comprende circa 80 formazioni politiche europee e 13 parlamentari ungheresi. Weber ha rifiutato di rilasciare ulteriori commenti in merito.

Il partito di Orban ha già detto che non ha intenzione di lasciare i popolari e il suo obiettivo è quello di "rafforzare le forze anti-immigrazione in seno al PPE". Il governo ungherese non ha ancora risposto alle domande di Euronews al momento di scrivere. Il voto decisivo su Fidesz è in calendario per il 20 marzo, ancora non si sa se Orban sarà presente alla discussione.

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