(ANSA) - MILANO, 13 FEB - "Qualcuno sa chi è il vero ed unico assassino". Così Giovanni Erra, l'operaio condannato a 30 anni per l'omicidio della 14enne Desirée Piovanelli, uccisa nel 2002 a Leno (Brescia), torna a parlare dal carcere con un comunicato, mentre i suoi legali, Nicodemo Gentile e Antonio Cozza, lavorano all' istanza di revisione del processo. "Ero a casa mia quel giorno", dice. I legali spiegano di essere "alla ricerca di un soggetto che tempo fa" avrebbe detto a Erra "di essere a conoscenza dell'artefice dell'omicidio". Per il delitto della studentessa, il cui corpo venne ritrovato alcuni giorni dopo nella cascina Ermengarda a Leno, a poche centinaia di metri dalle villette in cui vivevano tutti i protagonisti della vicenda, sono stati condannati in via definitiva anche tre minorenni, amici della ragazza, che hanno riportato condanne a 18, 15 e 10 anni. Secondo le sentenze, Desirée venne uccisa perché oppose resistenza a un tentativo di violenza sessuale.
Erra, qualcuno sa nome killer Desirée
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Di ANSA
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