(ANSA) - MILANO, 23 GEN - "Sono rimasto con il cerino in mano. Io pago lo scotto di essere stato il tesoriere che ha eseguito determinati ordini. In questo caso paga l'esecutore ma non il mandante. Speriamo che la Cassazione faccia chiarezza". Sono le parole a caldo di Francesco Belsito, l'ex tesoriere del Carroccio e il solo condannato - 1 anno e 8 mesi, pena sospesa - al processo in appello a Milano nel quale risponde di appropriazione indebita insieme a Umberto Bossi e il figlio Renzo. Per i Bossi è stato dichiarato il "non doversi procedere" in quanto nei loro confronti la Lega non ha sporto, come vuole una recente norma, le querela. Querela presentata solo nei confronti di Belsito, il quale si è visto alleggerire la condanna inflitta in primo grado per via dell'assoluzione e della prescrizione di una cinquantina di capi di imputazione.
Lega, Belsito:solo io col cerino in mano
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Di ANSA
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